Milano, 9 febbraio 2004 – Continuità di cura e assistenza, a prescindere dalla realtà in cui il paziente viene ricoverato e il pieno coinvolgimento dei Dipartimenti nelle decisioni economiche degli ospedali. Sono soprattutto questi i punti messi in luce dal Manifesto per la rinascita della sanità, firmato domenica da nove scienziati italiani, su cui il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Roberto Labianca, esprime la sua piena condivisione. “La centralità del paziente nel processo di cura, in particolare del malato neoplastico – sostiene Labianca – non deve essere messa in discussione. E’ fondamentale che la persona costretta ad affrontare un tumore venga idealmente seguita, nel suo percorso di guarigione, da uno stesso medico, o comunque da un equipe organica e organizzata, che sia punto di riferimento costante”. Un paradigma questo, sempre secondo Labianca, che deve tra l’altro essere “patrimonio comune in tutte le oncologie medica del territorio”, in modo da garantire “l’eccellenza delle prestazioni nell’ospedale più vicino al domicilio del malato”.
Per mettere in pratica ciò, afferma il presidente dell’AIOM, è necessario che “la gestione della realtà sanitaria non sia delegata unicamente al direttore generale”, ma che “nel merito delle decisioni abbia un ruolo attivo anche il collegio di direzione, nel quale sono rappresentati i vari dipartimenti. Il dipartimento – conclude Labianca – è a mio avviso il luogo più corretto, completo ed efficace in cui stabilire la strategia migliore di lavoro”.
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