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5 Giugno 2010

MELANOMA, QUASI RADDOPPIATA LA SOPRAVVIVENZA A UN ANNO. “UNA NUOVA MOLECOLA SBLOCCA IL SISTEMA IMMUNITARIO”

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Chicago, 5 giugno 2010 – Nell’ultimo trentennio il tasso era del 25%, ora con ipilimumab sale al 46%. Lo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. Il farmaco è da oggi disponibile in Italia per uso compassionevole

Combatte il melanoma con un meccanismo d’azione rivoluzionario, attivando il sistema immunitario contro le cellule tumorali. Ipilimumab, un anticorpo monoclonale di nuova generazione sviluppato da Bristol-Myers Squibb, ha dimostrato in uno studio di Fase III di migliorare la sopravvivenza del 34% in pazienti colpiti dalla malattia in fase metastatica rispetto a quelli trattati con un’altra terapia sperimentale, la vaccinazione peptidica. I dati sono presentati oggi al 46° Congresso ASCO (American Society of Clinical Oncology), il più importante congresso mondiale di oncologia in corso a Chicago fino all’8 giugno, con la partecipazione di oltre 30.000 specialisti. Il melanoma, che fa registrare in Italia 7000 nuovi casi e 1500 decessi ogni anno, è un tumore estremamente aggressivo per il quale finora vi sono state scarse opzioni di trattamento: progredisce in stadio metastatico nel 20% dei pazienti, con una prognosi infausta, caratterizzata da una sopravvivenza mediana di soli 6-9 mesi (dopo un anno la sopravvivenza è del 25-35%). Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “New England Journal of Medicine”, ha coinvolto 676 persone con melanoma metastatico provenienti da 125 centri di tutto il mondo. A un anno il 46% dei pazienti trattati con ipilimumab era vivo (rispetto al 25% di quelli che hanno ricevuto l’altra terapia sperimentale), e a due anni la percentuale di sopravvivenza è risultata del 24% (rispetto al 14% del braccio di controllo). “È la prima volta in 30 anni che si evidenziano miglioramenti significativi nella sopravvivenza da uno studio di Fase III – afferma il dott. Steven J. O’Day, capo della ricerca e direttore del ‘Programma Melanoma’ presso il The Angeles Clinic and Research Institute (California). Proprio a fronte di questi dati, da oggi il farmaco è disponibile in Italia per uso compassionevole.
Si aprono quindi nuovi scenari per la terapia di questo tumore: i dati di ipilimumab presentati oggi a Chicago dimostrano infatti l’importanza dell’immunoterapia, una delle aree strategiche della ricerca di Bristol-Myers Squibb nel trattamento dei pazienti oncologici.

Ipilimumab agisce al livello delle cellule del sistema immunitario, attraverso un meccanismo target che rimuove i ‘blocchi’ della risposta immunitaria antitumorale. Lo studio presentato all’ASCO conferma l’importanza della ricerca in un’area estremamente critica come quella del melanoma metastatico dove, grazie agli studi su ipilimumab, cambieranno i criteri di valutazione dell’efficacia e della risposta al trattamento, a beneficio dei pazienti colpiti da una patologia così grave. Il melanoma infatti è un tumore in constante crescita. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità nel mondo vi sono ogni anno 132.000 nuove diagnosi. La sua incidenza è cresciuta ad un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di cancro, ad eccezione delle neoplasie maligne del polmone nelle donne, con un aumento di 10 volte negli ultimi cinquant’anni, e un incremento annuo del 6% dagli anni Settanta. E cala anche l’età dei malati: colpisce persone giovani, infatti in più del 50% dei casi la diagnosi avviene entro i 59 anni.

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