I benefici associati a un adeguato consumo di questo elemento al centro del dibattito degli esperti riuniti a Lisbona
Lisbona, 21 Novembre 2003 – È un minerale prezioso, essenziale per la nostra salute, ma in Italia le sue potenzialità sono quasi sconosciute. Il magnesio è fondamentale per l’attività di tutte le cellule, per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale, dei muscoli, compreso il cuore. Stanchezza, scarsa concentrazione, ansia, irritabilità, insonnia ma anche mal di testa, dolori muscolari, mestruazioni dolorose possono segnalare la mancanza di questo minerale, costituente base del nostro organismo. La carenza può nascere da condizioni di stress, da un’alimentazione sbagliata, da diete sbilanciate, dall’uso di alcuni farmaci. Spesso è sottostimata e non viene affrontata. L’importanza del magnesio – ben nota in America e in molti paesi europei – è trascurata in Italia, dove a volte non sempre l’Istituto Italiano di Nutrizione lo cita nelle tabelle della composizione degli alimenti, come invece fa correttamente con altri sali minerali come calcio e potassio. E questa scarsa conoscenza ha pesanti ricadute sulla vita quotidiana: gli italiani, secondo gli esperti, seguono una dieta troppo povera di magnesio, un apporto di circa 260 mg al giorno rispetto ai 420 consigliati.“Il magnesio – spiega la professoressa Anna Arnoldi, del dipartimento scienze molecolari agroalimentari dell’Università di Milano – è presente in quantità importanti nell’organismo, e presiede a più di 300 reazioni enzimatiche necessarie per il metabolismo di tutto l’organismo. Ma nel nostro Paese l’interesse della ricerca nutrizionale per il magnesio è stato – ed è – molto più scarso rispetto al calcio, che peraltro possiede alcune caratteristiche chimiche simili al magnesio e lo accompagna normalmente negli alimenti.
Eppure la sua importanza è chiara: non solo piccoli disturbi ma addirittura patologie importanti sono dovute – secondo i più recenti studi – ad una insufficiente presenza di magnesio nell’organismo. “A livello dell’apparato cardiovascolare – spiega il dottor Francesco Visioli, del dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano – apporti insufficienti di magnesio provocano modificazioni elettrocardiografiche, aritmie, innalzamento della pressione arteriosa. Alcuni studi hanno riportato un miglioramento della prognosi di pazienti infartuati a cui è stata consigliata una supplementazione con magnesio”. Integrazioni del minerale sono risultate efficaci anche nel miglioramento della risposta insulinica nelle persone colpite da diabete di tipo 2.
Ma se in tutte in tutte le fasce di età il benessere è legato a un corretto livello di magnesio, ad essere più a rischio sono gli anziani: poiché il 50% di magnesio si trova nelle ossa, una sua carenza può provocare danni all’apparato scheletrico, in particolare favorire lo sviluppo di osteoporosi. “Due studi clinici – aggiunge il dr. Visioli – hanno dimostrato che la somministrazione di magnesio nelle donne in menopausa è in grado di aumentarne la densità ossea”. Il magnesio ha effetti benefici non solo in menopausa, ma in tutte le età della donna. Spiega la dottoressa Alessandra Graziottin, ginecologa, oncologa e direttore del centro di Ginecologia e Sessuologia Medica ‘San Raffaele Resnati’ di Milano: “Il magnesio contribuisce a migliorare il quadro clinico di pazienti affette da sindrome premestruale e dismenorrea, svolge un ruolo preventivo importante durante la gravidanza, perché riduce le possibilità di aborto nel primo trimestre, di parto pretermine, ipertensione, patologia fetale e neonatale. Si è dimostrato efficace durante la convalescenza in oncologia, nefrologia ed epatologia”.
Il livello di magnesio va tenuto sotto controllo in particolari situazioni. “La pratica clinica – ha dichiarato il dottor Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società Italiana Medicina Generale (SIMG) – suggerisce tre particolari indicazioni per l’utilizzo di magnesio. È utile negli episodi di aritmia cardiaca e tachicardia ventricolare; nelle situazioni in cui il magnesio viene eliminato eccessivamente o scarsamente assorbito, negli individui affetti da disturbi come sindromi da malassorbimento, episodi di vomito e diarrea frequenti, colite ulcerosa, alcolismo. Ma anche in tutti quei casi dove il paziente lamenta sintomi aspecifici come stanchezza, ipereccitabilità del sistema nervoso, disorientamento, disturbi del sonno, incapacità di concentrarsi, crampi notturni. Sta al medico escludere altre cause e valutare l’opportunità di una terapia a base di magnesio. Sta al paziente, informato ed educato, associare questi sintomi alla possibile carenza di magnesio”.
Alcuni casi di deficit di magnesio possono anche essere indotti da disturbi del comportamento alimentare: “Sono spesso riscontrabili nelle donne, soprattutto nelle giovani – afferma la dottoressa Graziottin – che ricorrono a diete sbilanciate per perdere peso, utilizzando apporti eccessivi di fibre, quindi di fitati che riducono l’assorbimento del minerale, abusando di lassativi e diuretici o facendo ricorso al vomito auto-indotto”.
È importante che vengano conosciuti gli effetti negativi associati a un consumo insufficiente di magnesio. In questo senso il ruolo del medico di famiglia appare importante. “Molte difficoltà che incontriamo nella pratica clinica – conclude il dottor Brignoli – derivano dalla scarsa conoscenza delle funzioni del magnesio anche da parte del medico, oltre che dalla impossibilità di avvalersi di misure di riferimento precise che documentino con certezza la carenza anche quando la quantità presente nel sangue risulta normale”.