Sostenibilità delle cure e rapporto col territorio al centro del dibattito degli specialisti di Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Nelle 3 regioni oltre 85.000 nuovi malati nel 2005
Mantova, 19 settembre 2007 – Il costo dei nuovi farmaci oncologici è oggi una delle maggiori problematiche per la sanità italiana, come del resto per gli altri paesi europei. In alcune regioni ad alta densità abitativa diventa particolarmente “scottante”, soprattutto nell’ottica di una necessaria razionalizzazione della spesa. Per questo gli specialisti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica hanno deciso di confrontarsi sul tema in un convegno dal titolo “I nuovi farmaci fra alto costo e risultati: tre regioni a confronto” in corso oggi a Mantova. “Lo sviluppo più recente della biologia molecolare ha consentito di conoscere meglio i meccanismi della crescita tumorale e individuare i bersagli strategici da colpire con farmaci definiti target-oriented – commenta Maria Rosa Strada, coordinatore regionale dell’AIOM Lombardia -, ma le “molecole intelligenti” sono molto costose e pongono oggi, e porranno ancor più per il futuro, il problema della loro sostenibilità. Oggi abbiamo a disposizione strumenti utili per identificare meglio i pazienti che possono realmente beneficiare di queste cure ed è impegno prioritario della Società scientifica attivarsi per sviluppare maggiormente questo aspetto che riteniamo fondamentale per la prescrizione appropriata dei farmaci”.L’oncologia italiana vanta i dati di sopravvivenza fra i più alti in Europa, segno di professionalità degli specialisti e di programmazione sanitaria di buon livello che riguarda la cura dei tumori nel suo complesso. Per compiere un ulteriore salto di qualità è necessario potenziare la ricerca sul piano clinico e rafforzare anche il rapporto con il territorio, in tutta la rete assistenziale. Un percorso che richiede sempre più la collaborazione degli specialisti con i medici di famiglia, dalla diagnosi precoce attraverso gli screening alle cure domiciliari, come definito dal Piano Oncologico Nazionale, declinato nelle singole regioni.
“Lombardia, Emilia Romagna e Veneto rappresentano tre realtà importanti nel panorama nazionale rispetto all’attuazione del Piano Oncologico, pur presentando modelli diversi in relazione alle diverse caratteristiche territoriali. Ma parlando di cura, anche qui si pone il problema di come utilizzare al meglio farmaci sempre più costosi. Non bisogna correre il rischio di creare disparità di trattamento fra i cittadini del nostro Paese – afferma Luigi Salvagno, coordinatore AIOM del Veneto – Il convegno nasce dalla necessità di un confronto tra il mondo medico oncologico e le Istituzioni regionali con l’obiettivo di capire come garantire ai cittadini pari accesso alle cure innovative, verificandone al tempo stesso l’impatto economico sulle risorse complessive del sistema”. Il tema dell’uso appropriato delle risorse è una delle priorità della Società scientifica, che recentemente ha promosso anche un convegno nazionale e due indagini mirate su questo argomento. L’evento di oggi, voluto da tre regioni con caratteristiche di popolazione e di percentuali di malattia simili, ha l’intento di favorire un confronto serio e responsabile fra tutti gli interlocutori coinvolti, ascoltarne la voce, il parere e l’esperienza per individuare gli strumenti più idonei a “governare” questo fenomeno, nel rispetto dei vantaggi per il paziente e delle esigenze della comunità. “E’ evidente che ricerca, sviluppo e applicazione clinica dei nuovi farmaci devono interfacciarsi sempre più con le necessità del management sanitario – commenta Giorgio Lelli, coordinatore AIOM dell’Emilia Romagna – E’ necessario tuttavia che quei farmaci che hanno dato prova di efficacia e di buona tollerabilità, soprattutto in alcuni tipi di tumore e in determinati gruppi di pazienti, debbano essere messi a disposizione degli oncologi, che sono responsabili della appropriatezza prescrittiva, nell’ ambito delle indicazioni registrate: così si tutela il diritto alla cura del malato, rendendo il più possibile omogeneo l’ accesso alle terapie nelle diverse realtà regionali. Il convegno prevede nella mattinata, gli interventi dei clinici che faranno il punto sui risultati terapeutici raggiunti con l’impiego di alcuni di questi farmaci nelle neoplasie a grande impatto sociale come il tumore della mammella, del polmone e del colon retto. Nel pomeriggio, vari esperti si confronteranno sugli aspetti economici, etici e metodologici connessi con l’introduzione di queste molecole innovative nella pratica clinica oncologica e ci sarà spazio per le relazioni dei rappresentanti istituzionali delle tre Regioni invitati ad illustrare le scelte normative effettuate in merito. “Noi crediamo che quello della collaborazione costante e continua degli oncologi con le Istituzioni sia il percorso più opportuno per arrivare ad una gestione ottimale del problema e AIOM su questo fronte si sente particolarmente impegnata – concludono i tre coordinatori regionali – La definizione di soluzioni condivise attraverso l’organizzazione di modelli assistenziali in cui trovino spazio i trattamenti innovativi sarà quindi la sfida che ci aspetta in un futuro immediato; per questo sono indispensabili momenti di riflessione e di confronto come la giornata di oggi”.