Il prof. Conte: “Aumentano i pazienti che ricorrono a terapie complementari. Ma va evitato il fai da te”. Antiossidanti utili anche per la prevenzione del tumore
Milano, 12 settembre 2007 – Nessuna arma è di troppo nella difficile lotta contro il cancro e anche la natura sembra offrire “munizioni” preziose. Fra questi il licopene, un potente antiossidante, principale componente di Oleavital il primo integratore studiato appositamente per il malato oncologico ora disponibile anche nelle farmacie italiane. I benefici dei trattamenti complementari, per controllare i sintomi e potenziare l’effetto dei farmaci sono stati ufficialmente riconosciuti anche dalla comunità scientifica, tanto che al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology dello scorso giugno, il più importante appuntamento per l’oncologia mondiale, una sessione speciale è stata dedicata proprio a queste terapie di supporto. “Numerosi studi condotti a livello internazionale su questo argomento e, soprattutto, la nostra esperienza clinica, indicano che i malati ricorrono sempre più spesso ai trattamenti complementari – commenta il prof. Pierfranco Conte, direttore del dipartimento di Oncologia ed Ematologia, Università di Modena e Reggio Emilia -. La ricerca del miglior benessere è un diritto del paziente che va sostenuto ed incoraggiato da noi specialisti e dai familiari: la comunità oncologica è ormai consapevole che le terapie complementari rappresentano una risorsa e possono essere di grande sollievo per il malato e mi pare ci sia la disponibilità e la volontà di approfondire le ricerche. In particolare, ritengo vadano intensificati gli studi sulle proprietà terapeutiche di alcune sostanze naturali che possiedono note proprietà chemopreventive. Il licopene ad esempio, contenuto fra l’altro nei pomodori e nella papaia, ha dimostrato virtù terapeutiche nella prevenzione e nella cura di alcuni tipi di tumore, in particolare della prostata”.
Dalla principale ricerca europea sull’uso delle terapie complementari in oncologia, pubblicata su Annals of Oncology, risulta che in genere chi ne fa uso è una donna giovane, con un buon livello di educazione, consigliata da un amico o da un familiare o spinta dall’informazione mediatica. “I dati dimostrano che i malati apprezzano le terapie complementari soprattutto perchè facilitano la gestione dei sintomi e probabilmente continueranno ad usarle indipendentemente da quello che ne pensano gli operatori sanitari – commenta il prof. Conte -. La comunità scientifica e professionale dovrebbe esserne consapevole ed aiutare i pazienti a servirsene in modo appropriato. E’ molto preoccupante che invece la fonte di informazione principale sia il passaparola. È grave non solo perché ciò che è efficace per un paziente potrebbe non esserlo per un altro, ma soprattutto perché alcune di queste sostanze potrebbero interagire con i farmaci, con risultati pericolosi. Non bisogna affidarsi al “fai da te” indiscriminato, ma parlare con il proprio oncologo, soprattutto quando si intende assumere un qualsiasi preparato. Lo specialista è in grado di consigliare sostanze sicure, per le quali esistono evidenze scientifiche di efficacia, ed evitare brutte sorprese come reazioni allergiche o intossicazioni”. Oltre al licopene, in Oleavital sono contenute numerose sostanze antiossidanti, con preziose virtù anti-tumorali. “La chemoprevenzione – spiega il prof. Giancarlo Cravotto, Direttore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università degli Studi di Torino, – è una strategia basata sulla somministrazione di composti, naturali o sintetici, capaci di inibire o bloccare le fasi iniziali del processo di crescita del tumore. L’integratore che abbiamo studiato è a base di licopene, una sostanza oggetto di numerose ricerche, che in uno studio su pazienti con carcinoma della prostata ha dimostrato di ridurre la proliferazione delle cellule tumorali e i livelli del PSA. Altri ingredienti sono il coenzima Q10, che accanto ad una marcata attività antiossidante, esercita una importante regolazione del metabolismo subcellulare. Vari studi clinici ne indicano l’impiego nel trattamento di malattie degenerative legate allo stress ossidativo e all’invecchiamento. Seguono il limonene, presente in natura in molti olii essenziali, che ha dimostrato un’efficace azione chemopreventiva e un supporto chemioterapico; l’olio di pula di riso, che contiene gamma orizanolo, potente antiossidante, e la vitamina C in forma lipofila come palmitato di ascorbile, efficace nell’inibire la proliferazione di alcune cellule tumorali. La combinazione di questi elementi dà origine ad un prodotto indicato per ridurre lo stress ossidativo cellulare e utile per diminuire il rischio oncologico – conclude il prof. Cravotto. L’integratore può aiutare ad arricchire l’alimentazione quotidiana con elementi di provata efficacia nella chemoprevenzione, non ha controindicazioni e può essere consigliato a tutte le età.