Il nostro Paese segue il modello di strutture di eccellenza internazionale. Nel mondo parallelo saranno ricostruiti i percorsi di cura ottimali per il paziente: si parte dal tumore del seno
Modena, 27 marzo 2008 – Il Policlinico di Modena è il primo ospedale italiano ad aprire un “distaccamento” in Second Life. Si tratta della copia esatta del Dipartimento integrato di Oncologia ed Ematologia, che è stato riprodotto fedelmente nel mondo virtuale all’interno di Prometeo, un’isola tutta “made in Italy”, fianco a fianco a Cinecittà e alla città di Milano. Sono i prodigi possibili in questo universo parallelo, che sempre più spesso viene utilizzato con finalità educative. Il centro oncologico modenese segue infatti l’esempio di enti di primo livello come il Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, l’American Cancer Society, l’Università della California e la Stanford University. Anima del progetto è il prof. Pierfranco Conte, direttore del Dipartimento e medico di fama mondiale. “Ci siamo adeguati ai nuovi linguaggi della comunicazione per essere ancora più efficaci nella lotta contro il cancro – afferma il prof. Conte -. L’ ospedale virtuale che inauguriamo oggi rappresenta infatti un’ulteriore possibilità per i cittadini di ricevere informazioni e interagire con il personale del reparto. Ma le potenzialità vanno ben oltre: stiamo già lavorando alla prima fiction in 3D sul tumore del seno, ambientata nella nostra struttura, che permetterà di ricostruire l’intero percorso ideale della paziente, dagli esami di screening al post intervento”. L’iniziativa, sostenuta con entusiasmo dalla Direzione Generale e realizzata dall’agenzia Intermedia, rappresenta un’assoluta novità per il nostro Paese. Un ulteriore valore aggiunto è che non costa nulla all’ente pubblico, perché realizzata grazie al contributo di AstraZeneca. Per accedere all’ospedale è sufficiente registrarsi su www.secondlife.com (è gratuito). Il “mondo parallelo” ad oggi conta oltre dodici milioni di abitanti, di cui circa 900 mila italiani. Il nostro Paese è il settimo al mondo per utilizzo di questo strumento.
Ma qual è l’identikit dell’utente italiano di Second Life? Il 53% ha meno di 35 anni, il 55% è donna. “Ecco perché si è scelto di proporre come prima iniziativa una fiction sul tumore della mammella, rivolta soprattutto alla prevenzione – commenta Stefano Cencetti, direttore generale del Policlinico di Modena – ma è solo l’inizio. Abbiamo infatti in programma corsi per gli operatori, che potranno essere frequentati da medici di ogni parte del mondo, e vogliamo anche realizzare la versione “virtuale” di un importante convegno internazionale sul tumore del seno che ogni anno ospitiamo nella nostra città, con relatori di prestigio internazionale”. Il centro oncologico modenese è infatti un punto di riferimento non solo per l’attenzione al malato ma anche per la ricerca e l’attività clinica: “Attualmente sono in corso 15 sperimentazioni, di cui due finanziate da enti pubblici, l’ Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA- e la Regione Emilia Romagna.– spiega Maurizio Miselli, direttore sanitario del Policlinico -: crediamo sia indispensabile infatti che umanizzazione e eccellenza scientifica procedano di pari passo: dove c’è buona ricerca clinica si garantisce anche una buona assistenza al paziente”. “L’apertura della sezione virtuale su Second Life – commenta Gian Carlo Pellacani, Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – è una tappa importante del processo che ha sempre sostenuto questo avanzato Centro Oncologico: dare agli utenti, a tutti gli utenti, la possibilità di ricevere le prestazioni e l’assistenza migliori, adottando le tecniche più avanzate per sconfiggere il cancro. Il nuovo canale virtuale che si inaugura permette un accesso più diretto ed immediato con la struttura, con le persone, coi medici, rendendo più familiare l’approccio con essa”. Il navigatore che arriva al Padiglione Pier Camillo Beccaria, che ospita il Dipartimento, si trova di fronte l’esatta ricostruzione del palazzo reale: l’insolita pianta triangolare, il caratteristico mosaico colorato all’ingresso, gli stessi poster alle pareti. Punti informativi dislocati ad ogni piano permettono di orientarsi nella struttura che è dotata di stanze per gli esami diagnostici, laboratori, sale d’aspetto. Sono inoltre presenti degli espositori dove è possibile consultare opuscoli informativi, scaricabili dal web. Ma il frequentatore abituale del Dipartimento si stupirà di riconoscere nei corridoi virtuali i professionisti che quotidianamente animano il reparto: dal primario alla caposala, i vari operatori sono stati riprodotti con le stesse identiche sembianze. “Crediamo che anche questo sia un elemento importante di attenzione al paziente. Un modo per ridurre la distanza fra mondo virtuale e reale – afferma il prof. Conte -. Un “dettaglio” che è però emblematico del nostro modo di intendere il rapporto con il cittadino, che da noi deve sentirsi accolto, guidato e deve poter trovare risposte qualificate a tutti i suoi dubbi”. È questo infatti il motto che guida l’attività del Dipartimento, da sempre sensibile all’importanza della relazione con l’utente. “Sono certo che nella realtà virtuale le nostre strutture e le nostre professionalità troveranno lo stesso gradimento riconosciuto alle attività tradizionali – afferma Giorgio Pighi, sindaco di Modena -, anzi i due momenti sapranno integrarsi ed interagire migliorando la qualità dell’offerta modenese in questo delicato settore della medicina e della ricerca. La nostra città sta compiendo scelte importanti per favorire e sviluppare l’applicazione delle nuove tecnologie: per il lavoro, lo studio, il tempo libero ed ora anche per la sanità. Si tratta di un processo inevitabile, ma soprattutto utile, specie se finalizzato ad obiettivi di crescita complessiva della qualità della vita delle persone. Dal Policlinico e dal Dipartimento di Oncologia ed Ematologia viene quindi un contributo fondamentale in questa direzione.”