L’azienda farmaceutica rinnova il suo impegno per lo sviluppo economico nazionale
Aprilia (LT), 4 giugno 2007 – Un investimento di 12 milioni di euro e un rinnovato impegno di crescita per contribuire allo sviluppo italiano, stando al passo con la realtà internazionale. Questa la sfida dell’Istituto Biochimico Italiano (IBI), azienda farmaceutica italiana fondata dal Prof. Giovanni Lorenzini e presieduta oggi dalla pronipote Camilla Khevenhüller Borghese. Alle 10,30 nella sede di Aprilia (LT) l’inaugurazione di un nuovo impianto di 6.200 mq, interamente dedicato alla produzione, dosaggio e confezionamento di antibiotici che si aggiunge alla struttura ‘storica’ di Via Fossignano 2. La cerimonia è anche l’occasione per presentare il programma di investimenti dell’Ibi, una realtà produttiva italiana in crescita: nonostante i momenti difficili per l’industria e il settore farmaceutico, l’azienda, a quasi 90 anni dalla sua fondazione, da 60 a conduzione femminile, si impegna a continuare negli investimenti in Italia. “Oggi molto spesso si sente dire, purtroppo, che gli imprenditori non rischiano, che non hanno il coraggio di investire, ma non è certo questo il caso dell’Ibi – afferma la dott.ssa Camilla Borghese – Io, come imprenditrice, mi assumo molti rischi. Il mio compito di coordinamento è molto ampio, si tratta di capire dove siamo, quali sono le richieste del mercato, in che modo operare”. Molto spesso le condizioni di mercato alla fine dell’investimento sono mutate e nel nostro caso abbiamo iniziato nel 2005 con un cambio dollaro euro molto più favorevole e senza l’11% del taglio dei prezzi sul mercato italiano che troviamo oggi. Solo per fare un esempio dei rischi che affrontano gli imprenditori. Al taglio del nastro Raffaele Ranucci, assessore allo Sviluppo Economico Regione Lazio, Calogero Santangelo, sindaco di Aprilia, Armando Cusani, Presidente della Provincia di Latina, Vincenzo Parnolfi, Presidente di Confindustria Latina, ed Enrica Giorgetti, Direttore Generale Farmindustria.
Un’unica linea di dosaggio, su tre turni, nel 2006 aveva consentito di produrre 23 milioni di flaconcini ma aveva saturato la capacità produttiva della Ibi costringendo ad affidare a terzi alcune lavorazioni. La nuova costruzione permette ora di concentrare le attività produttive di flaconcini e il magazzino di antibiotici beta-lattamici (penicilline) in un unico edificio separato e completamente dedicato, che faciliti la gestione della segregazione necessaria ai fini delle “current Good Manufacturing Procedures” (cGMP). Nell’edificio è stata inserita la nuova linea di produzione che si spera a breve sarà autorizzata sia dall’AIFA che dall’FDA. Il ruolo dell’amministratore delegato e presidente di Camilla Borghese determina un’impronta molto personale nella gestione dell’azienda farmaceutica, di dimensioni contenute, totalmente italiana, a ‘conduzione familiare’. “Le aziende con queste caratteristiche sono ormai poche – continua la dott.ssa Borghese – perché è elevata la competitività con le multinazionali che hanno molte più risorse di noi. Nel nostro stabilimento di Aprilia si è formata una squadra di tecnici, ricercatori e operai con un’esperienza e una conoscenza approfondita del processo produttivo che opera in maniera eccellente e sinergica con la massima garanzia di qualità. Un patrimonio di competenze preziose che abbiamo costruito giorno dopo giorno e che vogliamo mantenere vivo. Crescere è obbligatorio per tutti e la specializzazione in prodotti da vendere fuori dal confine nazionale amplia l’orizzonte”. E stata realizzata una joint venture con Arrow un gruppo internazionale (si chiamerà IBISQUS, IBI’S QUality Service), per fornire direttamente gli ospedali in diversi paesi europei.