La Società Scientifica promuove un documento strategico. Il Presidente Cricelli “Un manifesto politico e uno strumento per il confronto con le Istituzioni e il sindacato”
Perugia, 16 giugno 2007 – Essere protagonisti nella definizione degli obiettivi, nel processo informativo e nelle scelte cliniche: queste, in estrema sintesi, le richieste della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) che oggi presenta il proprio documento di politica professionale, nel corso del 2° congresso interregionale SIMG centro e del 3° congresso nazionale di area gastroenterologica ed infettivologica, che si conclude oggi a Perugia. Un manifesto programmatico in cui la più autorevole e rappresentativa società scientifica della Medicina Generale italiana dichiara le proprie scelte per il futuro rispetto all’importante processo di riorganizzazione delle cure primarie e del territorio, che il nostro Paese sta affrontando. “Un rinnovamento che passa innanzitutto attraverso una maggiore simmetria del sistema informativo, che noi medici già oggi siamo in grado di offrire: più informazioni, più precise, più misurabili – spiega il dr. Claudio Cricelli, Presidente della SIMG -. Una strategia presentata chiaramente in questo documento, che si pone tre obiettivi principali: in primo luogo, affermare in maniera chiara la posizione della società scientifica nei confronti dell’interlocutore istituzionale, che sta compiendo un percorso di profonda riflessione e revisione sul ruolo del medico di medicina generale e sull’organizzazione del sistema. Analisi per la quale è fondamentale il nostro contributo. L’elaborazione di questo ‘manifesto’ è poi un’occasione preziosa per promuovere e condividere al nostro interno una valutazione del percorso intrapreso fino ad oggi e delle scelte compiute. Infine, il documento vuole offrire una base per il confronto con l’intera professione medica ed in particolare con il sindacato, che in questo momento rappresenta il nostro interlocutore privilegiato. L’obiettivo è mettere a disposizione un contributo importante per la discussione politica ed una piattaforma su cui sviluppare strategie comuni”.La medicina del territorio sta affrontando un’importante fase di transizione, imputabile in parte a mutamenti del sistema (delle politiche sanitarie, delle tecnologie, delle modalità di erogazione delle cure), a cambiamenti demografici della popolazione, ad un aumento delle attese e dei bisogni dei pazienti ma anche a modi differenti di intendere la professione. “A nostro avviso, fra le maggiori criticità – continua il dr. Cricelli -, ci sono la costante limitazione delle capacità decisionali del medico di medicina generale e le forti resistenze ad accogliere le informazioni che i professionisti sono in grado di elaborare. Oggi il governo del sistema non prevede un contributo sostanziale dei medici alla individuazione degli obiettivi, alla definizione degli strumenti di lavoro, alla raccolta dei dati ed alla loro elaborazione. Purtroppo il sistema non considera ancora i medici fonte di informazione affidabile e non si fida delle loro decisioni”. Il nuovo modello individuato nel documento prevede un rinnovamento basato su un forte controllo interno della professione medica sull’ attività quotidiana con un riscontro preciso, per lo meno equivalente, in termini qualitativi e quantitativi, a quello che esercita il Servizio Sanitario Nazionale. “Vogliamo ricostruire un percorso di fiducia ed affidabilità – aggiunge il dr. Cricelli -. Il sistema attuale, che troppo spesso ricorre ai controlli della Guardia di Finanza, non può più funzionare e non contribuisce certo ad aumentare la fiducia dei cittadini o a migliorare l’efficienza e la qualità delle prestazioni erogate. Ciò che noi proponiamo è, in una parola, la clinical governance: un sistema per garantire che l’attività quotidiana dei medici si svolga nel rispetto di una serie di regole e principi come quello della qualità delle cure, degli obiettivi sanitari e delle compatibilità economiche.”.
L’obiettivo della SIMG è proporre una figura di medico che presenti un valore aggiunto rispetto alle funzioni ormai tradizionali, soprattutto attraverso un miglioramento dell’eccellenza professionale in termini di qualità clinica ed organizzativa, che sia in grado di offrire al cittadino ed al sistema le più ampie garanzie e che sia in ogni momento valutabile nel merito dei comportamenti e delle prestazioni. “Ciò potrà accadere – conclude il dr. Cricelli – soltanto quando il medico sarà più forte, più capace di affermare la propria autonomia professionale, e più padrone del processo informativo”. Il documento presentato oggi sarà ulteriormente sottoposto alla discussione e alla condivisione interna alla Società scientifica e sarà poi approvato ufficialmente nell’assemblea generale della SIMG.