Oltre 5.700 esperti in malattie del fegato riuniti nella capitale catalana in occasione del 42° Meeting Annuale dell’European Association for the Study of the Liver
Barcellona, 13 aprile 2007 – Entecavir, antivirale frutto della ricerca Bristol Myers Squibb, da circa due mesi disponibile anche in Italia, è oggi la molecola in grado di ridurre più efficacemente la carica virale anche a 48 settimane in pazienti affetti da epatite cronica B. I nuovi dati emergono dallo studio ETV-079, in cui sono stati messi a confronto entecavir con adefovir, farmaco per la terapia dell’epatite B, somministrati a pazienti naïve con epatite B cronica positivi all’antigene HBeAG, antigene rilevabile nel sangue quando è presente il virus. La carica virale, misurazione della quantità di virus dell’epatite B nel sangue, può essere un modo significativo per prevedere la progressione verso malattie epatiche importanti quali il cancro del fegato: l’efficacia di entecavir nella riduzione della carica virale si era già rivelata superiore ad adefovir sin dalle prime 12 settimane, confermata a 24 e oggi anche a 48 settimane. Il profilo di sicurezza dei due farmaci si è rivelato simile, con un’incidenza di effetti avversi gravi paragonabili, mentre quelli di grado 3-4 sono stati inferiori nei pazienti trattati con entecavir. Entecavir è il primo farmaco specificamente disegnato per bloccare la replicazione del virus responsabile dell’epatite B ed è indicato nei pazienti adulti con epatite B cronica con malattia epatica compensata ed evidenza di replicazione virale attiva, persistente aumento dei livelli di aminotrasferasi nel sangue e malattia epatica istologicamente attiva. Entecavir, approvato in più di 50 paesi in tutto il mondo, in Italia è disponibile attraverso il Servizio Sanitario Nazionale in classe H.L’infezione cronica da epatite B è una minaccia potenziale per la vita dei pazienti e costituisce un serio problema di salute pubblica in tutto il mondo. In Italia, circa 900.000 persone sono contagiate dal virus dell’epatite B e quasi un terzo degli infetti risulta aver sviluppato la malattia cronica. In tutto il mondo sono più di 2 miliardi le persone contagiate e 350-400 milioni in forma cronica. L’epatite B è la decima causa di morte in tutto il mondo, con 1,2 milioni di decessi l’anno, e l’infezione cronica da epatite B è la causa principale del carcinoma epatocellulare, una forma di cancro del fegato. Il virus dell’epatite B è 100 volte più contagioso di quello dell’HIV, che causa l’Aids. L’infezione cronica è considerata fattore responsabile dell’80% dei casi di cancro del fegato al mondo.