giovedì, 23 marzo 2023
Medinews
17 Dicembre 2004

E’ LA “SINDROME DEI NON FAMOSI” LA NUOVA MALATTIA DEI GIOVANI

L’allarme di neurologi e antropologi al convegno ‘La nuova solitudine’ a Roma. Il condizionamento dei reality show può determinare malessere e talvolta danni alla salute

Roma, 14 dicembre 2004 – Costretti a inseguire i modelli banali e allo stesso tempo irraggiungibili dei reality show, vivono con rabbia le occasioni mancate. Una profonda solitudine, l’incapacità di ottenere quei requisiti di visibilità, simpatia e popolarità dei personaggi televisivi rendono molti teenager sempre più soli e frustrati. E’ la “sindrome dell’isola dei non famosi” l’ultimo fenomeno descritto dal neurologo Rosario Sorrentino – membro dell’Accademia americana di Neurologia – che colpisce un numero crescente di giovani, delusi perché estromessi dalla ‘vita vera’, quella vissuta dai personaggi televisivi. I sintomi di questa nuova forma di disagio sono tutt’altro che trascurabili: forte senso d’insicurezza, ridotta autostima, cambiamenti d’umore e dei comportamenti alimentari fino ad anoressia o bulimia, ansia, depressione, aggressività e abuso di droghe o alcol. Ad accusare questo genere di spettacoli, sempre più diffusi in tutte le reti televisive, sono neurologi e antropologi riuniti oggi a Roma al convegno ‘La nuova solitudine’, alla sala del Cenacolo della Camera dei Deputati.
“Il problema è serio – afferma Sorrentino – sempre più la Tv nella sua mediocrità e banalità si propone come un’incubatrice di modelli estetici e tendenze che influenzano l’equilibrio psichico e il comportamento di adolescenti e ragazzi. Alcuni programmi sono uno spot permanente e dannoso che favorisce la diffusione di malattie come l’anoressia e la bulimia, legate ad una morbosa ossessione del corpo”. Concorde Cecilia Gatto Trocchi, ordinaria di Antropologia all’Università di Roma III, che punta il dito anche contro spot di successo, ispirati a modelli di vuoto individualismo.

Se ne parla da anni, ma il fenomeno assume di giorno in giorno contorni inquietanti. Lo strapotere dei palinsesti televisivi dilaga, molti giovani plagiati rischiano la salute mentale: il grido d’allarme degli esperti per tutelare la capacità critiche delle nuove generazioni si leva sempre più forte. Sempre più soli e convinti della propria inadeguatezza, i ragazzi sono indotti a consumare sempre più beni inutili, perché la solitudine non è solo un ‘male di vivere’ individuale, può diventare anche uno strumento di dominio. “Negli ultimi 25 anni – afferma la Gatto Trocchi – si è sgretolato il tessuto interpersonale tradizionale che si manifestava in varie forme di comunità dalla famiglia estesa, alle varie forme di aggregazioni basate su onore e amicizia. Ciò è stato realizzato esaltando l’individuo in mille forme, inneggiando alla libertà individuale senza limiti, proponendo il disinteresse al bene comune e la sottomissione a modelli consumistici e competitivi. Le corporations non hanno bisogno di bravi cittadini, ma di ottusi consumatori”.
Trovare una soluzione che riporti molti giovani ‘con i piedi per terra’ non è facile, ma gli eventi impongono uno sforzo. “L’uso sempre più distorto dei mass media rende necessaria una task force realmente operativa – ammonisce Sorrentino – composta da esperti della comunicazione e del disagio mentale per valutare preventivamente l’impatto che certe immagini possono avere sul pubblico e in particolare su giovani”. La ricetta della Gatto Trocchi è quella di ‘riguadagnare la socialità’. Con un occhio ad altri modelli vincenti, basati sul dialogo e il confronto. “Il concetto base deve essere quello di rifondare l’agorà, il luogo dell’impegno collettivo che è insieme spazio privato e pubblico in cui è possibile esporre e condividere i problemi”.
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