Roma, 3 febbraio 2009 – Venti italiane famose si raccontano a 50 anni dalla pillola anticoncezionale, 40 dal ’68 e 30 dalla legge 194. Scoprendosi ancora in bilico fra lavoro, famiglia e diritti da rincorrere. Monica Bellucci, una delle protagoniste: “Ma a mia figlia insegnerò a non avere paura”
“Le donne continuano a inseguire pari opportunità e troppo spesso sono costrette a scegliere tra carriera e famiglia. Hanno avuto accesso a posizioni tradizionalmente maschili ma continuano a guadagnare meno dei colleghi (16% in media). Crescono anche stupri e molestie: circa sei milioni di italiane ne sono state vittime nel corso della vita. Con fenomeni nuovi e preoccupanti come quelle in “branco”. Utilizzano poco la contraccezione ormonale (16,1%) anche se ritengono che la pillola abbia cambiato il mondo. Diventano mamme sempre più tardi (31 anni l’età media al primo parto) ma in genere non per scelta. È la fotografia che emerge dal libro “Acrobate – a 50 anni dalla pillola anticoncezionale, 40 dalla rivoluzione sessuale e 30 dalla legge 194 – 20 ritratti di donne, in bilico fra la voglia di volare e il frigo da riempire” – spiega la prof.ssa Alessandra Graziottin, che ha curato prefazione e approfondimenti -. Sono ormai indispensabili interventi concreti: leggi per parificare le retribuzioni, sull’esempio del presidente Obama. Sgravi fiscali e flessibilità di orari per facilitare le mamme che lavorano. Asili nido interni almeno nelle aziende più grandi. E per contrastare la violenza promuovere l’educazione affettiva e sessuale a casa e nelle scuole”. “È vero, affrontare questi temi in classe e in famiglia è il modo migliore per promuovere la conoscenza e rispetto verso le donne – commenta Monica Bellucci, una delle protagoniste del volume, promosso dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e presentato oggi al Senato -. Con mia figlia di quattro anni ho già iniziato a parlare di sessualità. Per me il sesso è vita, gioia, amore: alla mia bambina insegnerò a non avere paura”. L’attrice è una delle venti professioniste che hanno accolto l’invito della SIGO per portare la loro testimonianza in questo affresco sulla donna d’oggi. “Un’operazione di sensibilizzazione con un obiettivo di solidarietà – spiega Giorgio Vittori, presidente della SIGO – : i proventi di questo libro saranno infatti destinati a progetti a favore delle donne immigrate, oggi le più vulnerabili a gravidanze indesiderate e discriminazioni. Un’operazione con cui ci proponiamo di tutelare e valorizzare il femminile a tutto tondo”. Ma in questo quadro non ci sono solo ombre: “Sono riuscita ad affermarmi in un mondo tipicamente maschile – afferma Ilaria D’Amico, un’altra delle testimonial –. Ho dovuto vincere una forte diffidenza iniziale ma, una volta superato questo scoglio, la mia femminilità ha anzi rappresentato un vantaggio”.“Acrobate”, a cura di Mauro Boldrini, Sabrina Smerrieri, Francesca Goffi, Intermedia editore, 165 pagine, è in vendita nelle librerie da oggi al prezzo di 12 euro.
“Si tratta di un’ottima iniziativa, di alto valore sociale e culturale – afferma il sen. Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato -. I recenti fatti di cronaca che vedono le donne ancora troppo spesso vittime di violenza, ci impongono un’assunzione di responsabilità. Non si possono liquidare questi episodi come casi isolati, ma vanno interpretati come un fenomeno frutto della nostra società. Impegnarsi per garantire l’accesso alle prestazioni sanitarie e alle cure non è sufficiente: abbiamo in primo luogo il dovere di tutelare la dignità e la sicurezza di tutte le persone”.
Il tema della violenza sulle donne trova ampio spazio nel libro: altri importanti spunti – affrontati in gran parte in chiave personale – riguardano la legge 194, la maternità oggi, il lavoro “al femminile”, le pari opportunità, le differenze fra culture e religioni, le nuove famiglie, l’influenza della Chiesa nella vita civile, le donne in politica. Le testimonianze sono quella delle attrici Monica Bellucci, Nancy Brilli, Margherita Buy, Lucrezia Lante Della Rovere, della responsabile del Welfare del CENSIS Concetta Vaccaro, della scrittrice Elena Gianini Belotti, delle giornaliste Cipriana Dall’Orto, Ilaria D’Amico ed Emanuela Falcetti, del direttore d’orchestra Nicoletta Conti, dell’imprenditrice Federica Olivares, della sessuologa Jole Baldaro Verde, delle docenti universitarie Chiara Micheletti, Alda Maria Scopesi, Lucia Parisio Visconti, delle ginecologhe Silvia Maffei e Valeria Dubini e delle campionesse olimpiche Diana Bianchedi, Federica Pellegrini e Josefa Idem. “La vera parità si può raggiungere solo a partire da una diversa impostazione degli equilibri all’interno della coppia – commenta proprio la Idem -. Con mio marito ho costruito un rapporto all’insegna della collaborazione: abbiamo ridefinito e interpretato i nostri ruoli rispetto al modello classico di famiglia”.
“In un bilancio fra la situazione attuale e quella di trenta o quarant’anni fa senza dubbio abbiamo compiuto enormi progressi – conclude la professoressa Graziottin -. Le donne di oggi sono più libere, consapevoli, indipendenti anche economicamente: nel nord-est l’occupazione femminile raggiunge il 42%. Le ragazze rappresentano la maggioranza all’Università (nel 2007 si sono iscritte 76 diplomate su 100, contro 64 su 100 dei colleghi maschi) e mediamente hanno rendimenti migliori. Eppure, se il frigorifero è vuoto la colpa è ancora nostra! La vera sfida ora è portare a compimento la “rivoluzione” di genere perché si arrivi davvero alla parità, nella vita pubblica e in famiglia, con due identità forti, femminile e maschile, ben differenziate, felici di essere se stesse, duttili e capaci di amare. Complementari quando serve e simmetriche dove merita”.