CRICELLI: “SI ALLE NOTE IN ATTESA DEL CAMBIAMENTO MA INVITIAMO ANCHE GLI SPECIALISTI A RISPETTARLE”
“Certo – prosegue Cricelli – ci rendiamo conto che un dispositivo come quello delle Note non può essere sostituito da un giorno all’altro. Nel frattempo però si potrebbero mettere in atto alcuni interventi sostanziali. Il primo di metodo: le Note hanno un impatto non di poco conto nel rapporto tra il medico e il paziente, indipendentemente dalla loro appropriatezza. Ogni volta che vengono cambiati i termini della prescrivibilità di un farmaco in senso restrittivo questo mette in difficoltà soprattutto il medico di famiglia, che si trova a dover spiegare al paziente le ragioni per le quali, di punto in bianco, non può più prescrivergli quel farmaco. Ciò apre un contenzioso spiacevolissimo, nel quale il cittadino si sente defraudato di un suo diritto e, nello stesso tempo, il medico si vede costretto, suo malgrado, ad occuparsi di atti burocratici invece che di medicina”.
Per questo, aggiunge Cricelli, “d’ora in avanti tutti gli interventi, sia restrittivi che ampliativi, dovrebbero essere discussi; confidiamo, per esempio, in una pre selezione dei farmaci per consentire al medico e al paziente di avere il tempo di metabolizzare il cambiamento. Su questa base – afferma il presidente della SIMG – i piani terapeutici andrebbero organizzati dalle Regioni prima della promulgazione delle Note. Non vogliamo cioè che le Regioni vadano in mora sull’applicazione delle Note perché non hanno identificato i centri di riferimento”.
Altro cambiamento urgente e imprescindibile, secondo Cricelli, riguarda l’atteggiamento nei confronti della normativa da parte degli specialisti. “Non è più possibile che in questo Paese solo i medici di famiglia si facciano carico dell’applicazione delle Note, combattendo un conflitto quotidiano con i colleghi specialisti. La SIMG chiederà a tutte le società scientifiche il rispetto di questi atti normativi, che valgono per tutti e non solo per noi”.
“Siamo invece d’accordo – sottolinea ancora il presidente di SIMG – con alcuni modelli innovativi di concertazione, come quello proposto dal Direttore dell’AIFA, Nello Martini, di affidare a sperimentazioni no-profit promosse dal Ministero, il compito di definire i criteri di inclusione dei pazienti nella lista della prescrivibilità, non sulla base dei risultati di studi importanti ma non italiani, bensì raccogliendo i dati sulla popolazione del nostro Paese. In ragione di ciò – conclude Cricelli – auspichiamo che anche sulle reali indicazioni degli Omega3, farmaci da considerarsi di impiego accessorio, si applichi il medesimo principio e si aprano ampi studi, che la SIMG è pronta ad intraprendere immediatamente. Chiediamo infine che l’evoluzione del sistema Note verso il definitivo superamento, sia accelerato dall’inclusione nel CTS dell’AIFA di almeno due rappresentanti della Medicina Generale, che portino la specifica competenza ed esperienza della professione che più di ogni altra sopporta e sostiene l’impatto di questo sistema di limitazione prescrittiva“