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8 Ottobre 2010

CONTRO IL CANCRO, TASSA DI 1 EURO SU SIGARETTE E LAMPADE SOLARI. 4.5 MILIARDI L’ANNO PER POTENZIARE REPARTI E RIDURRE LISTE D’ATTESA

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Milano, 8 ottobre 2010 – Gli oncologi italiani chiedono di aumentare il prezzo di tabacchi e lettini, responsabili del boom di tumori al polmone e melanoma. “Un modo per dissuadere i giovani e destinare più risorse ai pazienti”

Aumentare di un euro il prezzo di ogni pacchetto di sigarette e di ogni seduta abbronzante. Una vera e propria “tassa per la salute” per contrastare la diffusione di due fattori di rischio per cancro fra i più radicati e pericolosi, che venga interamente destinata a potenziare gli organici delle oncologie italiane e a ridurre le liste d’attesa. Dalla sola vendita dei tabacchi si potrebbero ricavare 4,5 miliardi l’anno. È la proposta degli oncologi presenti a Milano per il Congresso Europeo ESMO, il più importante appuntamento scientifico annuale che riunisce 15.000 esperti. “Chiediamo al Governo di intervenire come capofila per una misura da estendere poi a tutto il continente. Siamo stati un modello con la legge antifumo del 2005, possiamo esserlo anche per l’introduzione di questo provvedimento che darebbe effetti immediati soprattutto sui giovani” – afferma Carmelo Iacono, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Nel nostro Paese, come in tutta Europa, la mortalità per cancro è in calo ma cresce inesorabilmente quella da tumore al polmone fra le donne e da melanoma fra gli uomini (+1,5 e +2,6 dal 1998 al 2005). “Si tratta di due neoplasie per cui la prevenzione può fare davvero la differenza – aggiunge il prof. Roberto Labianca, oncologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo e presidente del Comitato italiano del Congresso ESMO 2010 – invece il consumo di tabacco aumenta, soprattutto nel sesso femminile (le fumatrici italiane sono 5.2 milioni) e si sottovalutano poi i pericoli di un’esposizione ai lettini abbronzanti, dannosissimi in particolare per i ragazzi. Se usati prima dei 35 anni incrementano del 75% il rischio di sviluppare melanoma. Le campagne di prevenzione non bastano, è necessario andare a “toccare le tasche” dei cittadini, nessuna misura è più valida”. Conferme giungono da uno studio pubblicato sull’American Journal of Public Health secondo cui imporre un aumento dei prezzi rappresenta la mossa più efficace per limitare i costi umani e sanitari della mortalità correlata all’abuso di bevande alcoliche. Raddoppiare le imposte, porterebbe ad una riduzione del 35% delle morti totali. “La nostra proposta va oltre e prevede anche una precisa destinazione d’uso per le risorse raccolte – continua Iacono -. La priorità oggi è garantire migliore efficienza a un’oncologia che è già di eccellenza e che è ben radicata nel territorio. Vanno potenziate soprattutto le strutture in sofferenza di personale e questo consentirà anche di garantire un funzionamento ottimale delle apparecchiature diagnostiche, riducendo le liste d’attesa. Questo congresso è l’occasione per lanciare un segnale forte alle altre nazioni”. L’ESMO rappresenta infatti oncologi provenienti da più di 100 Paesi.

L’incidenza del melanoma è cresciuta ad un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di tumore, ad eccezione di quello al polmone nelle donne, con un aumento di 10 volte nell’ultimo mezzo secolo e un incremento annuo del 6% dagli anni Settanta. Il cancro del polmone rappresenta il 20% di tutti i tumori maligni e la prima causa di morte oncologica negli uomini, la seconda nelle sesso femminile e il numero di decessi supera la somma di quelli di mammella, colon e cervice “Il fumo di sigaretta è responsabile dell’87% dei casi – spiega il prof. Marco Venturini, presidente eletto AIOM -. Un maschio che fuma ha 23 volte più probabilità di ammalarsi, mentre per le donne il pericolo è 13 volte maggiore. Ma il messaggio che dobbiamo trasmettere è che non è mai troppo tardi per smettere: se un tabagista cessa di fumare, il rischio di sviluppare la malattia si riduce progressivamente e dopo 10-15 anni le possibilità che si ammali sono identiche a quelle di una persona che non ha mai fumato. Ma la prevenzione è centrale anche per i tumori della pelle: se il ruolo del sole è controverso, non vi sono invece più dubbi sugli effetti dannosi delle lampade solari. Abbiamo volutamente accostato queste apparecchiature al fumo, per sottolinearne il pericolo”. L’AIOM è da tempo impegnata al fianco delle Istituzioni per definire politiche di ottimizzazione del sistema, su più fronti: “è necessario contrastare gli sprechi, ma anche valorizzare il patrimonio di cui già disponiamo – conclude Iacono -. Contro le liste d’attesa, non serve acquisire ulteriori nuovi macchinari, ma vanno potenziati gli organici per far funzionare al massimo quelli esistenti. Dai dati del nostro “Libro bianco” risulta che, nel 2008, ogni struttura abbia speso più di 1.152.000 euro l’anno. La spesa complessiva effettiva del Servizio sanitario nazionale nel 2009, ammonta a 109,669 miliardi di euro. È evidente che il ricavato della tassa su fumo e lettini, potrebbe dare un contributo sostanziale per potenziare l’assistenza oncologica in tutto il Paese, con investimenti soprattutto nelle strutture del sud”.

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