l’Istituto Oncologico Romagnolo si conferma leader in Italia
Rimini, 9 maggio, 2003 – Se tutta la regione emiliana è all’avanguardia nella diagnosi, terapia, assistenza dei tumori, il centro di Forlì rappresenta un vero e proprio punto di riferimento nazionale e continua ad accogliere un notevole numero di pazienti che provengono anche dal centro e dal Sud Italia per garantirsi le cure necessarie e più all’avanguardia, soprattutto per quanto riguarda trattamenti immunologici specifici. E anche per assicurarsi – oltre alla terapie più efficaci contro il male, la migliore alla qualità di vita possibile, partendo dal controllo il dolore per arrivare alla lotta alla cosiddetta fatigue da cancro. E’ quanto è emerso nel corso del IV Convegno nazionale ‘L’approccio globale al paziente oncologico – Dai trattamenti innovativi alle cure palliative’ che si conclude oggi al Centro Congressi del Grand Hotel di Rimini presieduto dal prof. Dino Amadori.“Possiamo confermare che Forlì è riconosciuto centro d’eccellenza per i vaccini nel melanoma e nel trattamento del carcinoma del rene – spiega il prof. Amadori – Inoltre disponiamo di farmaci innovativi che stiamo sperimentando nel tumore del fegato, stiamo studiando la terapia con anticorpi monoclonali nel cancro della mammella e presto inizieremo la sperimentazione di farmaci innovativi per affrontare un altro big killer, il cancro del polmone.” Grande attenzione viene data anche alla qualità di vita del malato di cancro, con particolare riguardo le terapie palliative. “Da questo incontro emerge che c’è un sempre maggior interesse in questo campo soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo degli oppioidi, che si possono somministrare per via orale o intramuscolare. Oggi la tendenza è quella della ‘rotazione dei farmaci’: appena ci si accorge del fallimento di una sostanza se ne sostituisce un’altra più efficace contro il dolore magari per poi tornare ai farmaci utilizzati all’inizio. La vittoria contro il dolore da cancro è oggi più vicina anche perché abbiamo una maggiore conoscenza dei diversi recettori per i diversi farmaci: c’è una notevole evoluzione delle conoscenze biologiche per il corretto e più razionale utilizzo delle sostanze disponibili. Inoltre sono in netto calo gli interventi invasivi, come le infiltrazioni di aghi per trattamenti loco regionali, o le cordotomie, interventi che comportavano la resezione di parte del midollo spinale e spesso determinavano gravi complicanze come paralisi impossibilità a deglutire.”