Sei i centri del nostro Paese coinvolti, coordinati dal prof. Conte dell’Università di Modena. 37.000 ogni anno gli italiani malati, in aumento fra le donne
Roma, 23 ottobre 2007 – Inizia un importante studio internazionale di fase III con amrubicina nel cancro del polmone a piccole cellule: la notizia viene annunciata oggi da Pharmion. Si tratta di un trial su cui si nutrono molte speranze, perché riguarda un tumore per cui esistono scarse terapie disponibili: lo studio compara questa molecola con topotecan, attualmente l’unico chemioterapico approvato, negli Stati Uniti e in Europa, per il trattamento di seconda linea della neoplasia tumore del polmone a piccole cellule. Nel nostro Paese sono 6 i centri che parteciperanno allo studio: l’Università di Modena (prof. Pierfranco Conte), che è coordinatore del trial per l’Italia, l’Università di Parma (prof. andrea Ardizzoni), l’Azienda Ospedaliera di Treviglio (prof. Sandro Barni), l’Ospedale di Sondrio (dr. Alessandro Bertolini), il Centro Oncologico ed Ematologico Sub alpino di Torino (dr. Libero Ciuffreda) e l’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma (dr. Filippo de Marinis).Nel 2007, si sono ammalate di cancro del polmone a piccole cellule 30.000 persone negli Stati Uniti e 32.000 in Europa. Il tumore del polmone, nelle sue diverse forme, colpisce in Italia circa 37.000 persone ogni anno: è in calo nei maschi ed in crescita nelle donne. I livelli di sopravvivenza purtroppo sono ancora molto limitati e fanno di questa malattia il primo big killer fra i tumori nella popolazione generale. In particolare, quello a piccole cellule rappresenta tuttora una sfida difficile per gli oncologi, anche per la scarsità di opzioni terapeutiche disponibili. “I dati preliminari indicano che l’amrubicina può rappresentare un significativo miglioramento nel trattamento di questa neoplasia, per cui non ci sono stati avanzamenti clinici di rilievo da oltre 20 anni” – ha affermato il prof. Mark A. Socinski, professore al Lineberger Comprehensive Cancer Center dell’Università del North Carolina, principal investigator dello studio. Lo studio compara amrubicina e topotecan come trattamento di seconda linea per quei pazienti con malattia in fase avanzata. È attualmente in corso l’arruolamento di 480 pazienti. L’azienda produttrice ha completato la procedura di autorizzazione a procedere con la fase III dello studio sia presso l’EMEA (European Medicines Agency) che presso la Food and Drug Administration (FDA) americana.