sabato, 5 ottobre 2024
Medinews
19 Settembre 2024

BPCO, AstraZeneca annuncia il completamento del programma clinico a supporto della transizione della triplice terapia

AstraZeneca ha completato gli studi che supportano le prime richieste di autorizzazione regolatoria per la transizione della triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato, o BGF, a un propellente innovativo di nuova generazione con un potenziale di riscaldamento globale inferiore del 99,9% rispetto ai propellenti attualmente utilizzati nei farmaci inalatori.

Budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato è una triplice terapia a combinazione fissa per il trattamento della Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) e sarà il primo farmaco nel portfolio di inalatori predosati pressurizzati (pMDI) di AstraZeneca a passare al nuovo propellente. Sono attualmente in corso programmi di studi clinici per consentire la transizione del più ampio portfolio di pMDI di AstraZeneca al nuovo propellente. Anche se i pMDI contribuiscono per meno dello 0,04% alle emissioni globali di gas serra, AstraZeneca si impegna a ridurre significativamente questo impatto.2

“Le patologie respiratorie, come la BPCO e l’asma, hanno una natura complessa, spesso caratterizzata da uno scarso controllo dei sintomi da parte dei pazienti. Si stima che nel mondo circa 18.2 milioni di persone con BPCO e asma utilizzino farmaci respiratori somministrati in inalatori predosati pressurizzati, un’opzione terapeutica fondamentale per il trattamento di queste patologie – afferma Federico Lavorini, Professore Ordinario di Medicina Respiratoria presso l’Università degli Studi di Firenze –. Ottimizzare i trattamenti nell’ottica di migliorare gli outcome dei pazienti, oltre a rispondere a un bisogno clinico insoddisfatto, può anche avere un impatto positivo per l’ambiente, riducendo l’emissione dei gas serra correlata agli accessi al pronto soccorso o alle ospedalizzazioni dovute a riacutizzazione. In questo senso, la transizione ai farmaci somministrati per via inalatoria utilizzando un propellente innovativo, di nuova generazione con un potenziale di riscaldamento globale prossimo allo zero, rappresenta un importante passo in avanti in grado di assicurare una continuità ottimale nel trattamento dei pazienti e allo stesso tempo ridurre l’impatto ambientale”

I farmaci respiratori somministrati in inalatori predosati pressurizzati sono essenziali per milioni di persone con malattie respiratorie in tutto il mondo, comprese specifiche popolazioni vulnerabili come bambini e anziani – commenta Omar Usmani, Professore di medicina respiratoria all’Imperial College London, sperimentatore coordinatore dello studio –. La transizione ai farmaci respiratori somministrati per via inalatoria, utilizzando un propellente con un impatto in termini di emissioni di carbonio simile ai farmaci inalatori non basati su propellenti, è fondamentale per la salute del pianeta nell’ottica di ridurre le emissioni di carbonio e, allo stesso tempo, rispondono ai bisogni dei pazienti e alla possibilità per gli operatori sanitari di raggiungere risultati clinici ottimali.”

“I farmaci respiratori, essenziali e salvavita, somministrati ai pazienti tramite inalatori predosati pressurizzati, rappresentano i trattamenti più utilizzati nella gestione delle patologie respiratorie, e garantirne l’accesso sulla base del bisogno clinico è fondamentale nell’ottica di ottimizzare gli outcome dei pazienti – dichiara Sharon Barr, Ph.D, Executive Vice President, BioPharmaceuticals R&D, AstraZeneca –. “Come parte integrante del nostro impegno nei confronti dei pazienti e del pianeta, abbiamo completato gli studi che supportano le prime richieste regolatorie per la transizione della triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato al propellente di nuova generazione con un potenziale di riscaldamento globale prossimo allo zero.”

I risultati degli studi per la triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato con il propellente di nuova generazione saranno condivisi con le autorità regolatorie e le prime sottomissioni sono previste entro la fine del 2024 in Europa, nel Regno Unito e in Cina.

AstraZeneca sta studiando l’applicazione in ambito clinico di HFO-1234ze, un propellente di nuova generazione, per l’utilizzo nel suo portfolio di farmaci pMDI. I dati di due studi di fase I sulla bioequivalenza sistemica e polmonare sono stati presentati al Congresso dell’American Thoracic Society (ATS) 2024 a maggio e i risultati dello studio di fase IIIb sul broncospasmo sono stati presentati al congresso dell’European Respiratory Society (ERS) 2024.3-5 Ulteriori dati saranno presentati nei prossimi congressi medici.

Le malattie respiratorie croniche, tra cui la BPCO e l’asma, colpiscono centinaia di milioni di persone a livello globale. I farmaci inalatori respiratori somministrati tramite pMDI rappresentano il 78% dell’utilizzo di inalatori a livello globale.7 La riduzione dell’impatto delle emissioni di carbonio dei pMDI rappresenta un elemento chiave della strategia di AstraZeneca di essere a zero emissioni di carbonio (Ambition Zero Carbon), insieme all’impegno dell’azienda nel migliorare gli outcome per i pazienti.8 L’implementazione di linee guida basate sulla generazione di evidenze nella pratica clinica può contribuire a ridurre le riacutizzazioni e i ricoveri ospedalieri, e il conseguente miglioramento degli outcome per i pazienti può anche diminuire l’impatto delle emissioni di carbonio complessive associate alle cure respiratorie.
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