Passi avanti nella cura di una malattia che colpisce circa 5milioni di italiani: presentati al XXI Congresso della SIMG i risultati di uno studio internazionale
Firenze, 26 novembre 2004 – Essere asmatici senza sintomi oggi è possibile. È quanto emerge dallo studio GOAL (Gaining Optimal Asthma Level), i cui risultati, appena pubblicati sull’American Journal of Respiratory Critical Care Medicine del mese di Novembre, evidenziano per la prima volta la possibilità di ottenere un’esistenza completamente libera da segni della malattia. È ormai tracciata la via per ‘dimenticare’ le crisi e ottenere una buona qualità di vita. “Lo studio GOAL – sottolinea Pierluigi Paggiaro, professore associato in malattie dell’apparato respiratorio all’Università di Pisa – evidenzia un dato molto positivo: anche nei pazienti in cui finora non era stato possibile ottenere la remissione della malattia, si è riusciti – con la terapia adeguata – ad ottenere in quasi il 50% dei casi, un controllo ottimale”. Questi risultati rappresentano una concreta speranza per gli italiani che soffrono di asma, costretti a convivere con crisi più o meno frequenti. Il numero dei colpiti è in costante aumento, anche per l’inquinamento atmosferico che, soprattutto nei mesi invernali, non dà tregua.
La maggior parte degli inquinanti sono asmigeni, in grado cioè di scatenare crisi – spiega il prof. Luigi Allegra, direttore della cattedra di Pneumologia dell’Università di Milano -. Tra i più noti inquinanti gassosi o volatili si possono annoverare SO2, NO2 ozono (O3), CO e benzene. Almeno per i primi tre è ben documentata un’attività che favorisce le manifestazioni asmatiche. Esistono poi inquinanti non gassosi, cioè corpuscolari, noti come polveri sottili (PM10, PM2,5, PM1: così definite dalle dimensioni del loro diametro aerodinamico espresso in millesimi di millimetro). Si tratta di particelle di complessa composizione formate da diversi elementi costitutivi. Le loro fonti sono molteplici e tristemente note: ciminiere, comignoli e scappamenti, cioè emissioni industriali, riscaldamento domestico, combusti di origine veicolare”. Da sole queste polveri non sono causa di asma come malattia, ma sono tra i più importanti elementi scatenanti per chi è già asmatico, risultando poi particolarmente perniciose per i bambini asmatici o tendenti a sviluppare malattia asmatica”.
Per questo è di estrema importanza controllare la malattia con tutte le armi a disposizione, indipendentemente dal tipo di gravità. “La suddivisione in gradi (lieve, moderata o grave) oggi non ha particolare senso – continua il prof. Allegra –. È di comnune esperienza, ad esempio, la constatazione che anche in pazienti con asma lieve o moderata, in certe occasioni possono aver luogo crisi gravissime, talora anche mortali”.
Le notizie sugli obiettivi e sui risultati dello studio GOAL, dunque, viene accolta positivamente da pazienti e medici: con terapie adatte e corrette informazioni sulla malattia, si possono ottenere miglioramenti reali nell’esistenza di chi, magari da anni, convive con la paura di essere sorpreso da una crisi asmatica. Fondamentale, in questo percorso teso ad affrontare la malattia, è comprendere a accettare la guida terapieutica: complessità e frequenza delle somministrazioni, impiego di molti farmaci più volte al giorno, paura di effetti indesiderati e scarsa fiducia nei provvedimenti terapeutici sono elementi negativi che determinano un cattivo controllo dell’asma.
“Da un’indagine Target – spiega il prof Filippo Tesi, presidente di Federasma – è risultato che molto resta ancora da fare nel campo dell’educazione: alcuni pazienti sanno valutare gli effetti dei broncodilatatori, ma il 64% ignora gli obiettivi del trattamento antinfiammatorio; più del 40% non sa individuare i farmaci antinfiammatori tra quelli che assume normalmente”. Per migliorare l’adesione al trattamento e il controllo della malattia è dunque strategico il ruolo del medico di medicina generale. Per questo la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) ha promosso uno studio osservazionale denominato CORD-is. “L’obiettivo di questa indagine – spiega Germano Bettoncelli, responsabile dell’area pneumologica della Simg – è indagare le conoscenze del medico di medicina generale sull’asma, la diffusione di questa patologia nella popolazione generale e dell’impatto sulla abituale attività ambulatoriale”.
Diagnosi precoce, terapie adeguate e corretta informazione costituiscono dunque le parole chiave del messaggio lanciato dalle società scientifiche per vincere l’asma. Secondo lo studio GOAL oggi questo è possibile grazie a una semplice terapia a base di fluticasone o di fluticasone e salmeterolo, in base al grado di severità iniziale dell’asma. I risultati confermano l’efficacia di questa formulazione a cui si associano limitati effetti collaterali. L’informazione è fondamentale per sfatare false credenze ed educare anche i medici ad una migliore gestione dell’asmatico. “Per questo la SIMG – conclude il dr. Bettoncelli. – sta cercando di sensibilizzare i medici di famiglia sull’importanza di una diagnosi precoce, di un intervento farmacologico tempestivo (non ha senso non aspettare che il paziente sviluppi sintomi importanti) e dell’opportunità di eseguire la spirometria presso il proprio ambulatorio”.