Vienna, 14 settembre 2009 – Nonostante siano a disposizione molecole efficaci, la situazione non è sotto controllo. I clinici: “Informiamo poco i genitori, le terapie vanno seguite scrupolosamente”
Il 69% dei giovanissimi malati d’asma evita attivita’ sportive e che comportano sforzi fisici, la meta’ non dorme bene, il 42% perde giorni scolastici, un quinto non vede gli amici, una famiglia su cinque reduce le uscite e la vita di relazione. Il 10% dei bambini afferma di essere stato deriso o di aver subito episodi di bullismo a causa della malattia. Sono alcuni dei dati emersi dal più ampio studio mai realizzato finora sull’asma pediatrica, chiamato “Room to Breath”’ (“Una stanza per respirare”), che ha coinvolto 1284 genitori e 943 bambini di eta’ compresa tra i 4 e i 15 anni provenienti da 6 Paesi (Regno Unito, Sud Africa, Olanda, Grecia, Ungheria e Canada). Lo studio, condotto da ICM Research con il supporto di Nycomed, ha evidenziato inoltre che, nonostante una bassa percentuale (solo il 6%) dei genitori definisse ‘grave’ l’asma dei propri figli, ben un quarto dei piccoli (il 23%) ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso negli ultimi 12 mesi. Inoltre, la percentuale dei genitori che al momento della diagnosi si è dichiarato ‘abbastanza’ o ‘molto preoccupato’ (pari all’80%), nel corso dell’indagine era scesa al 38%, indicando una progressiva sottostima della condizione.“La ricerca – spiega il Dr Will Carroll del Derbyshire Children’s Hospital, uno degli autori dello studio – mostra che, benche’ siano disponibili trattamenti altamente efficaci, l’asma pediatrica e’ gestita male e i genitori non ricevono corrette informazioni dai medici. Il che significa che non stiamo facendo abbastanza. Le nostre prestazioni sono a un livello inferiore a quello richiesto e deludiamo i nostri pazienti”. Questa situazione va affrontata, dicono gli esperti. L’asma ha un forte impatto sulla vita quotidiana dei piccoli e delle loro famiglie, e potrebbe essere meglio controllata se ci fossero meno differenze su come i medici ritengono debbano essere trattati i bambini asmatici e cio’ che i pazienti e i genitori in realta’ fanno. Più’ della meta’ dei genitori e’ consapevole dell’efficacia degli steroidi per il trattamento dell’asma, ma ne temono gli effetti collaterali e i potenziali danni a lungo termine. E questo nonostante i corticosteroidi per inalazione siano stati consigliati dalle linee guida internazionali e ampiamente riconosciuti come cardine nella terapia. Numerosi studi ne hanno mostrato l’ efficacia nel controllo della malattia e nella riduzione delle riacutizzazioni. “Sembra esservi un gap – afferma il prof. Paul Brand della Princess Amalia Children’s Clinic (Zwolle, Olanda), coautore dello studio – tra le linee guida approvate dai medici per l’asma, cosi’ logiche e chiare, e cio’ che accade nella vita reale. E’ necessario cambiare questa situazione e offrire un miglior servizio ai nostri pazienti. Le limitazioni di cui i bambini soffrono nella vita quotidiana potrebbero essere superate piu’ spesso con un uso appropriato degli steroidi”. La maggioranza dei bambini ha ricevuto la diagnosi all’ eta’ di tre anni e il grado di severita’ della malattia e’ stato stabilito all’inizio della ricerca usando metodi riconosciuti ma, nonostante ciò, la malattia non è risultata adeguatamente controllata.
Come migliorare questa situazione? “Quello che manca nella pratica clinica oggi è la comunicazione con i pazienti – sottolinea un altro coautore dello studio, il prof. Johannes Wildhaber, dell’ospedale pediatrico di Friburgo, Svizzera – Se vogliamo che i nostri piccoli malati abbiano un miglior controllo della malattia dobbiamo informarli meglio sulla loro condizione e del motivo per cui devono seguire attentamente le prescrizioni del loro medico”.
ASMA
-Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra 100 e 150 milioni di persone nel mondo soffrono di asma e 180.000 ne muoiono ogni anno
-L’asma colpisce in Italia circa 3 milioni di persone ed è responsabile di più di mille decessi all’anno (dati anno 2000)
-Il costo medio annuo per paziente supera gli 800 Euro
-La malattia è in aumento, anche a livello mondiale, soprattutto nei bambini e nei giovani L’incidenza dell’asma infantile in Italia è del 9,5% nei bambini e del 10,4% negli adolescenti
-La mortalità appare superiore nei maschi rispetto alle femmine
Nycomed
Nycomed è un’azienda farmaceutica globale privata, con un portafoglio prodotti differenziato, focalizzato su farmaci per la gastroenterologia, i disturbi respiratori e infiammatori, il dolore, l’osteoporosi e la guarigione dei tessuti. Una vasta gamma di prodotti di automedicazione completa il portafoglio.
La attività di Ricerca & Sviluppo (R&S) basata su accordi di collaborazione e acquisizioni e rappresenta uno dei pilastri della strategia di crescita dell’azienda.
La Nycomed conta 12.000 impiegati a livello mondiale e i suoi prodotti sono disponibili in oltre 100 paesi. Possiede forti piattaforme in Europa e sui mercati a rapida crescita, come la Russia/CSI e l’America Latina. Mentre negli Stati Uniti e in Giappone i prodotti vengono commercializzati attraverso partner di primo piano, la Nycomed prevede di rafforzare ulteriormente la propria posizione sui principali mercati asiatici.
Con sede a Zurigo, Svizzera, l’azienda ha generato vendite totali per €3,4 miliardi nel 2008 e un EBITDA adattato di €1,2 miliardi.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.nycomed.com