mercoledì, 11 settembre 2024
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29 Luglio 2008

ALLARME DEGLI ESPERTI: RITORNA IL CALDO. OBESI, ATTENZIONE AL FEGATO

È importante non sovraccaricare le funzioni epatiche ma seguire una dieta leggera, con frutta e verdure fresche. Il consiglio vale per almeno 20 milioni di italiani in sovrappeso

Napoli, 29 luglio 2008 – L’afa e il caldo mettono a rischio oltre ad anziani, bambini, cardiopatici, anche chi ha accumulato chili di troppo. Al numero verde 1500 del Ministero della Salute arrivano ogni giorno centinaia di richieste di aiuto, molti gli obesi in difficoltà. I disturbi gastro-intestinali ‘da caldo’ sono molto diffusi in chi ha problemi di obesità. Ma l’organo più a rischio di sofferenza nei soggetti obesi è il fegato. Il ‘fegato grasso’, o steatosi epatica, è una condizione patologica che interessa oltre 20 milioni di italiani. Tra i motivi principali la dieta scorretta e l’abuso di alimenti grassi. “In Italia siamo in piena epidemia di obesità, con un incremento marcato di persone in sovrappeso o francamente obese, adulte e non solo ” spiega Nicola Caporaso, Professore ordinario di Gastroenterologia dell’Università “Federico II” di Napoli. “Durante la stagione calda la dieta consigliata deve essere a basso potere calorico e accompagnata da attività fisica nelle ore più fresche – afferma il professore. – Queste sono le due regole fondamentali che valgono sempre ed in particolare per chi soffre di steatosi, o fegato grasso, che interessa quasi un quarto della popolazione italiana.” L’obesità si riconosce dall’indice di massa corporea e dalla circonferenza addominale, rilevata all’altezza del giro-vita: se superiore a 88 cm nella donna o 102 cm nell’uomo, è pericolosa perché indica eccesso di grasso viscerale, che si accumula cioè in organi come il fegato. Spesso si accompagna ad altre malattie croniche, cui l’obesità contribuisce a volte in modo determinante, quali ipertensione, aumento di grassi nel sangue, diabete, malattie cardiache, ed è denominata sindrome metabolica. Per evitare di appesantire un fegato già provato dall’alimentazione scorretta, conviene approfittare della stagione calda per cambiare le abitudini alimentari, scegliendo un modello ‘mediterraneo’ da adottare poi per tutto l’anno. “Viviamo in un Paese dove frutta e verdura, pomodori, cibi non elaborati e poveri di grassi, sono alla base della nostra cucina – prosegue Caporaso. – Quindi il consiglio è mangiare in abbondanza verdura e frutta di stagione e bere molta acqua, seguire una dieta ipocalorica che assicuri al tempo stesso l’apporto di vitamine e anti-ossidanti importanti per il fegato e praticare un’attività fisica moderata ma costante, come una semplice passeggiata di 30 minuti almeno 3 volte a settimana, e continuare poi così per tutto il resto dell’anno”. I risultati sulla riduzione del peso non si faranno attendere così come i benefici sulla salute.

Rispetto al 2000, sia negli uomini che nelle donne, il tasso di obesità è salito nel 2005 dell’1% negli uomini e dello 0,9% nelle donne. Anche le persone in sovrappeso sono aumentate dell’1,5% nei maschi ma solo dello 0,2% nelle femmine. Secondo l’Istat, i tassi relativi a sovrappeso ed obesità quasi si triplicano sopra i 45 anni, fenomeno più evidente negli uomini. La classe di età che mostra i valori più elevati è quella tra i 65 e i 74 anni e raggiunge circa il 70% negli uomini. Ma non è solo un fatto estetico: quando l’ago della bilancia supera il peso forma si rischia la salute, in particolare la steatosi epatica. Il fegato grasso interessa il 25-30% della popolazione adulta, ma non è più considerata una condizione innocua, è la spia di una possibile malattia. Sono molti i fattori di rischio: obesità già in età pediatrica, alcool, virus, dislipidemie, diabete di tipo 2, farmaci, deficit congeniti che confluiscono tutti verso un unico risultato, la steatosi. Questa segna l’inizio di una sofferenza epatica che, se protratta, evolve a steatoepatite, forma di infiammazione del fegato associata ad accumulo di grasso. Quando trascurato, il danno può evolvere nel tempo a fibrosi e cirrosi per formazione di tessuto cicatriziale e a complicanze, anche se rare, quali l’epatocarcinoma. Se adottate le giuste precauzioni invece il fegato può ritornare al normale funzionamento. Esistono anche prodotti (reperibili nelle farmacie), come l’associazione di silibina, fosfolipidi e vitamina E, stabilizzatori di membrana e anti-ossidanti naturali, in grado di ‘depurare’ il fegato grasso e rallentare il danno e che riequilibrano l’assetto metabolico del fegato. Dati clinici hanno dimostrato, in alcuni casi, la normalizzazione degli indici bio-umorali di funzionalità epatica, quali le transaminasi (AST, ALT) e gamma-GT, oltre ad una diminuzione della steatosi e quindi dei trigliceridi nel fegato.
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