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Medinews
16 Gennaio 2004

AL VIA IL NUOVO PIANO REGIONALE VACCINI.OBIETTIVI: ELIMINARE IL MORBILLO E EDUCARE I GENITORI

Disponibili nuove ‘armi’ contro le malattie infantili e un ‘Libretto individuale’ che consente di presentarsi a qualsiasi Asl. Studio FIMP: quasi un terzo dei laureati non immunizza i figli

Milano, 19 gennaio 2004 – Per genitori e bambini il nuovo anno si apre in Lombardia con numerose novità nel campo della prevenzione delle malattie infettive. Due gli scopi principali annunciati dalle autorità sanitarie: eliminare entro il 2007 il virus del morbillo ormai epidemico (nel 2002 ha contagiato 30.000 italiani), così come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla conferenza Stato-Regioni, e lottare contro le false credenze che mantengono la copertura vaccinale della popolazione attorno all’80%, contro il 100% degli Usa e di altri Paesi europei. Un dato allarmante emerge in particolare dallo studio ‘La famiglia e le vaccinazioni’ condotto della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) della Lombardia su un campione di oltre 3.000 famiglie milanesi che hanno avuto un figlio dopo il 2000. Il 27% dei genitori milanesi laureati non protegge i figli dal morbillo perché non crede sia importante e teme gli effetti collaterali dell’immunizzazione; nelle famiglie con grado d’istruzione inferiore (licenza elementare, media o superiore), invece, e soprattutto tra gli extracomunitari, predomina la paura della malattia e sono molti di meno (circa il 10%) coloro che non vaccinano i figli. Gli esperti ribadiscono: non vaccinare è comunque una decisione errata perché le possibili complicanze delle malattie infettive sono migliaia di volte più frequenti degli effetti secondari dei vaccini. “Se non si rende immune almeno il 90-95% della popolazione – afferma il prof. Alessandro Zanetti, ordinario di Igiene all’Istituto di biologia dell’Università di Milano – obiettivi quali il contenimento, l’eliminazione e l’eradicazione delle malattie infettive non possono essere raggiunti e le campagne di vaccinazione hanno esiti molto modesti in termini di sanità pubblica. Il mancato raggiungimento della copertura vaccinale è una sconfitta, la perdita di un’occasione e uno spreco di risorse”. La spesa sanitaria aumenta anche per ricoveri da complicanze, un migliaio circa in Lombardia ogni anno solo per morbillo e varicella. “Con il nuovo Piano vaccinale – spiega Alessandro Lizioli, direttore dell’Unità di Prevenzione della Direzione generale sanità della regione Lombardia – raccogliamo per primi l’appello lanciato pochi giorni fa dal ministro Sirchia: bisogna lottare contro gli errori che ancora impediscono di eradicare il virus del morbillo e di altre malattie infettive”.

Il nuovo Piano si basa su strategie e strumenti pratici come il ‘Libretto di programma vaccinale individuale’ consegnato dal pediatra ai genitori anteriormente della nascita o alla prima vaccinazione del figlio: oltre al calendario 2004, contiene schede informative su malattie e campagne d’immunizzazione e consente di eseguire la vaccinazione in qualunque Asl della Regione e non più, come accadeva prima, solo in quella di residenza. Tra le altre novità, l’inserimento in calendario di nuove vaccinazioni (oltre alla trivalente morbillo-parotite-rosolia) e cioè varicella, pneumococco e meningococco che affiancano le 6 fino ad ora praticate normalmente, e somministrate con il vaccino esavalente, contro tetano, difterite, polio ed epatite B (obbligatorie), pertosse ed Hemophilus influenzae (raccomandate), con ampia possibilità di scelta che sarà condivisa e discussa tra genitori e pediatra.
I rischi legati al morbillo sono considerevoli soprattutto per le complicanze frequenti (1 caso su 10 di otite, 1 caso su 20 di polmonite) o gravi (1 caso su 1.000 di encefalite, 1 caso ogni 4.000-7.000 di morte) che causano ogni anno nel mondo più di 800mila decessi. “Le coperture nazionali e regionali per morbillo, rosolia e parotite – spiega ancora il prof. Zanetti – sono attualmente sull’80-82%: 10-13 punti di differenza che permettono ai virus di manifestarsi ciclicamente, continuare a circolare infettando le persone non vaccinate”. Tanto che oggi l’Italia sta affrontando un’epidemia di morbillo con decine di migliaia di casi, centinaia di ricoveri per encefalite e 8 decessi, mentre negli Usa, nello stesso anno, i casi sono stati solo 80. Inoltre – precisa Zanetti – “se si raggiungesse il tasso critico di copertura della popolazione (90-95%), gli effetti benefici della vaccinazione si estenderebbero anche alle persone non vaccinate (10%) per il fenomeno denominato ‘immunità di gregge’”. Ma, come conferma Roberto Marinello, coordinatore dello studio sulle famiglie milanesi e segretario regionale della FIMP, organismo che riunisce più di mille pediatri di famiglia e assiste un milione di bambini in Regione, “ancora permangono pregiudizi e convinzioni errate; ad esempio meningite, epatite B e poliomielite sono le malattie che più preoccupano i genitori e che invece sono sotto controllo. L’indagine della FIMP evidenzia invece che il morbillo è considerato una malattia di poco più pericolosa dell’influenza”. Il problema, dunque sembra l’informazione alle famiglie. Per questo, d’intesa con la Regione, che nell’arco di circa 8 anni prevede di passare dall’obbligo vaccinale alla semplice raccomandazione, la FIMP lombarda propone una più larga partecipazione dei genitori alle decisioni sulla salute dei propri figli. “E’ necessario comunicare che i rischi dei vaccini sono nettamente inferiori a quelli di virus e batteri – spiega il prof. Luigi Notarangelo, direttore della clinica pediatrica di Brescia -: l’encefalite, ad esempio, è 400 volte più frequente se ci si ammala di morbillo rispetto al rischio che si corre vaccinandosi”. Stesso discorso per la varicella, la malattia infettiva più comune nei Paesi occidentali: ogni anno si ammala un numero di bambini corrispondente a quello dei nuovi nati cioè mezzo milione in Italia, 75mila in Lombardia. “La varicella può dar luogo a complicanze gravi – prosegue Notarangelo – quali sovra-infezioni batteriche, emorragie, polmonite, encefalite; particolarmente grave può essere il decorso nella donna gravida o nel neonato. Come per il morbillo è disponibile un vaccino molto efficace basato su un virus attenuato. Sperimentazioni e studi successivi all’uso su larga scala di questo vaccino ne hanno dimostrato la grande efficacia: oltre il 90% di riduzione d’incidenza delle forme moderate e gravi”.
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