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Medinews
16 Dicembre 2004

65° CONGRESSO SICLA TAVOLA DI NATALE “IMBANDITA” DAI CARDIOLOGI. IN UN LIBRO 133 RICETTE TIPICHE FIRMATE SIC

sez,379

Presentato il volume “La cucina del cuore” firmato dal prof. Roberto Ferrari

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Roma, 13 dicembre 2004 – Via libera agli aperitivi, a piatti gustosi e anche al dolce. Dai cardiologi, riuniti dall’11 al 15 dicembre al Congresso della Società Italiana di Cardiologia (SIC), arriva finalmente una notizia confortante per tutti coloro che amano la buona tavola ma sono costretti, per problemi cardiaci, a stare attenti a colesterolo e pressione arteriosa. Nel primo libro di cucina firmato SIC, “La cucina del cuore”, scritto dal prof. Roberto Ferrari, direttore della cattedra di Cardiologia dell’Università di Ferrara, e dalla moglie Claudia Florio, regista cinematografica, e di cui il ministro della Salute Girolamo Sirchia firma la prefazione, vengono presentate 133 ricette per mantenere cuore e arterie in salute, senza rinunciare al palato. E così il prossimo 25 dicembre sarà possibile per tutti gustare un vero pranzo di Natale, dall’antipasto al dolce, il tutto innaffiato da un buon bicchiere di vino rosso. Due esempi: antipasto di salmone, crema di piselli e moscardini, cappone al melograno e una fetta di un tipico dolce delle feste e una classica apple pie. Oppure, tartara di baccalà, crema di porri e zucca, polpettone di tonno salmonato, arrosto di vitello alle prugne e pavlova.
“La cucina del cuore” offre proposte concrete e gustose per un’alimentazione corretta che prevenga aterosclerosi, ipertensione, infarto e ictus. “Le ricette illustrate – spiega il prof. Roberto Ferrari – sono facili da preparare e tutte a prova di cardiologo”.

Il libro raccoglie ricette che fanno parte della tradizione culinaria italiana, in cui gli ingredienti più “pericolosi” sono stati sostituiti da alimenti contenenti meno colesterolo. Un tipico esempio – prosegue Ferrari – è costituito dalla pizza, uno dei piatti più amati al mondo. Non è assolutamente necessario rinunciarvi, bastano solo pochi accorgimenti, in particolare togliere un po’ di mozzarella e aggiungere più pomodori. O meglio ancora optare per la pizza marinara, magari con l’aggiunta di verdure”.
Anche gli aperitivi, che fino a ieri erano considerati off-limits, non sono più da bandire. “Ricette come mele e speck, le barchette di sedano o i ceci al forno al posto delle noccioline – aggiunge Ferrari – permettono di preparare un appetizer di tutto rispetto”. E ancora: si può anche preparare una salsa besciamella anticolesterolo, sostituendo il burro con latte magro o di soia. Il colesterolo resta a zero senza che la ricetta perda niente in sapore”.
“La cucina del cuore” apre spiragli di speranza anche ai più golosi. Un’intera sezione è dedicata ai dolci: sono presentate ricette come le meringhe e gli spumini o lo strudel di mele. L’importante è privilegiare le preparazioni casalinghe, utilizzando grassi non saturi, sostituendo nelle ricette le farine bianche con quelle integrali, riducendo lo zucchero e sostituendo la panna con lo yogurt o il formaggio magro.
Ma il volume contiene altre informazioni preziose, risposte ad alcuni quesiti. Ad esempio i grassi non devono essere eliminati del tutto, perché forniscono la maggior parte dell’energia per sopravvivere. Il pesce “grasso” non fa male; è vero che i crostacei contengono colesterolo ma di un tipo poco assorbibile: sono comunque da preferire il granchio agli scampi e ai gamberi perché contiene gli omega 3 che prevengono l’aterosclerosi.
Dell’importanza della prevenzione nella lotta a queste patologie è da tempo convinto il ministro della salute Girolamo Sirchia che nella prefazione sottolinea come “i cittadini sembrano avere ancora una scarsa percezione, rispetto ad altre patologie, della gravità del rischio cui li espongono abitudini alimentari scorrette, sedentarietà, elevati livelli di pressione arteriosa e colesterolemia, fumo di tabacco”. “La cucina del cuore” commenta il ministro “fornisce indicazioni generali sui cibi più adatti per preservare la salute del cuore e costituisce un prezioso strumento perché l’alimentazione, quale tratto dello stile di vita, rappresenta oggi più che mai, sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo, uno dei più importanti determinanti della salute”.
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