Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Inherited DNA-Repair Gene Mutations in Men with Metastatic Prostate Cancer
Inherited mutations in DNA-repair genes such as BRCA2 are associated with increased risks of lethal prostate cancer. Although the prevalence of germline mutations in DNA-repair genes among men with localized prostate cancer who are unselected for family predisposition is insufficient to warrant routine testing, the frequency of such mutations in patients with metastatic prostate cancer has not been established. We recruited 692 men with documented metastatic prostate cancer who were unselected for family history of cancer or age at diagnosis. We isolated germline DNA and … (leggi tutto)
Merita la vetrina del New England Journal of Medicine un’interessante analisi dell’incidenza di mutazioni germinali nei geni di riparazione del DNA in una serie di pazienti affetti da carcinoma della prostata metastatico. Come gli autori sottolineano, l’incidenza di tali mutazioni è stata già descritta come bassa quando esplorata in soggetti affetti da neoplasia in stadio iniziale. Al contrario, in questa serie di 692 pazienti con malattia metastatica, sono state identificate “presunte” mutazioni germinali implicate nella patogenesi del tumore in 82 soggetti (pari a circa il 12% della casistica): tra i geni coinvolti, BRCA2, ATM, CHEK2, BRCA1, RAD51D, PALB2. Il confronto con una casistica di pazienti con malattia localizzata e con soggetti senza storia di neoplasia ha evidenziato che l’incidenza di tali mutazioni germinali è significativamente più elevata nei soggetti con neoplasia metastatica. L’analisi delle caratteristiche cliniche dei pazienti, peraltro, non evidenziava una chiara associazione con l’anamnesi familiare, né con l’età alla diagnosi.
Survival Analyses of Metastatic Renal Cancer Patients Treated With Targeted Therapy With or Without Cytoreductive Nephrectomy: A National Cancer Data Base Study
The role of cytoreductive nephrectomy (CN) in metastatic renal cell carcinoma (mRCC) has become unclear since the introduction of targeted therapies (TT). We sought to evaluate contemporary utilization rates of CN and to examine the survival benefit of CN compared with non-CN patients treated with. We used the National Cancer Data Base to identify patients with clinical mRCC treated with TT between 2006 and 2013. The intervention of interest was CN. Multivariable logistic regression predicting receipt of CN was performed. Overall survival (OS) was examined using Cox … (leggi tutto)
Dall’introduzione delle terapie a bersaglio molecolare per la cura del carcinoma del rene il ruolo della nefrectomia citoriduttiva si è ridimensionato alla luce dell’assenza di dati in letteratura circa la combinazione dei due trattamenti. Dall’analisi retrospettiva eseguita su 15.390 pazienti raccolti all’interno del National Cancer Data Base tra il 2006 e il 2013, sembra emergere un vantaggio significativo in sopravvivenza nei pazienti sottoposti a chirurgia, anche dopo aver aggiustato il dato per le diverse variabili cliniche e socio-demografiche in studio (età, sesso, razza, assicurazione sanitaria privata, trattamento in centri di riferimento vs periferici, grading e stadio clinico). Fondamentale rimane la selezione dei pazienti che potrebbero beneficiare del trattamento chirurgico, valutando la velocità di progressione e le caratteristiche prognostiche della malattia oltre che le condizioni cliniche del paziente e tenendo sempre presente i tassi di morbidità e mortalità legati all’intervento.
Development and validation of a microRNA-based signature (MiROvaR) to predict early relapse or progression of epithelial ovarian cancer: a cohort study
Risk of relapse or progression remains high in the treatment of most patients with epithelial ovarian cancer, and development of a molecular predictor could be a valuable tool for stratification of patients by risk. We aimed to develop a microRNA (miRNA)-based molecular classifier that can predict risk of progression or relapse in patients with epithelial ovarian cancer. We analysed miRNA expression profiles in three cohorts of samples collected at diagnosis. We used 179 samples from a Multicenter Italian Trial in Ovarian cancer trial (cohort OC179) to develop the model and … (leggi tutto)
Uno dei difetti di molti lavori che propongono fattori prognostici è l’assenza di validazione su casistiche indipendenti rispetto a quella su cui è stata eseguita l’analisi. Da questo punto di vista, è molto interessante il lavoro recentemente pubblicato su Lancet Oncology, in cui gli autori del gruppo MITO presentano MiROvaR, una “firma molecolare” del carcinoma ovarico, basata sull’espressione di 35 microRNA, in grado di predire in modo molto accurato il rischio di ricaduta o di progressione di malattia delle pazienti. La ricerca rappresenta l’ennesimo importante risultato del gruppo MITO, questa volta sul versante della ricerca traslazionale. La firma molecolare MiROvaR è stata sviluppata partendo dall’analisi di campioni di carcinoma ovarico, raccolti nell’ambito dello studio MITO2, e validata su due altri database indipendenti. Naturalmente, il lavoro non ha immediate ripercussioni sulla pratica clinica, ma vale la pena di sottolineare la rilevanza del potenziale affinamento della capacità prognostica, al fine di identificare precocemente, indipendentemente dagli altri fattori prognostici già noti, le pazienti caratterizzate dall’andamento di malattia più aggressivo.
Toxicity-Related Factors Associated With Use of Services Among Community Oncology Patients
Community oncology practices frequently manage chemotherapy-associated toxicities, which may disrupt treatment, impair quality of life, and induce unplanned service use. We sought to understand the patterns and correlates of unplanned health care service use among patients receiving first-cycle chemotherapy at five community-based ambulatory oncology practices. A survey study examined the dichotomous outcome of unplanned service use, defined as oncologist visits, emergency department visits, and hospitalizations, resulting from toxicity-related factors. Newly diagnosed patients with … (leggi tutto)
La gestione degli effetti collaterali dovuti al trattamento chemioterapico continua ad essere un problema, in primis perché questi impattano pesantemente sulla qualità di vita dei pazienti, ma anche perché gravano sul sistema sanitario, creando non pochi problemi di organizzazione lavorativa all’interno delle unità di Oncologia. In questo lavoro vengono presi in considerazione pazienti affetti da diverse tipologie di cancro (mammella, polmone, colon retto) in fase avanzata e sottoposti alla prima linea di trattamento in 5 diversi ospedali di comunità. Una survey dedicata su 106 soggetti evidenzia come il 34% di questi necessiti di accessi non pianificati alle unità oncologiche e che tra i fattori significativamente correlati a queste “unplanned visits” vi sia l’impiego dei fattori di crescita ematologici e la condizione di stress. Oltre a questo, il 29% ha fatto visite oncologiche (sempre per la gestione degli effetti collaterali, che sono stati per lo più dolore, nausea, stipsi e diarrea), il 14% ha registrato un accesso in pronto soccorso e l’8% veniva ricoverato. I dati non sono sicuramente confortanti e descrivono appieno la difficoltà per questi pazienti nell’affrontare il trattamento e, da parte medica, l’enorme lavoro che comporta il ‘management’ dell’interciclo.
Oncologist’s Guilt
The best part of my day is hearing that little voice yell, “It’s Momma!” as my son rushes to greet me with a hug. It is humbling, and sometimes terrifying, to realize that I brought a little person into the world who is completely dependent on my husband and me for survival. Few would argue against the idea that once you have children, life begins to revolve around being a parent, and this new role becomes part of your identity. After the birth of my first son, I quickly realized that staying at work until 7 at night was no longer an option. I could not wait to get home to spend those precious hours with him before … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
15 luglio 2016 – Rapporto OsMed 2015: consumo e spesa per età e genere
Urbino, 20 – 23 settembre 2016 I Soci AIOM potranno usufruire della stessa quota d’iscrizione ridotta dei Soci GIC. Per maggiori informazioni http://gic.casaccia.enea.it
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