Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Safety and Efficacy of Pazopanib Therapy Prior to Planned Nephrectomy in Metastatic Clear Cell Renal Cancer
The role of cytoreductive nephrectomy in patients with metastatic renal cancer in the era of targeted therapy is uncertain. To establish the safety and efficacy of upfront pazopanib therapy prior to cytoreductive nephrectomy in previously untreated patients with metastatic clear cell renal cancer. Single-arm phase 2 study of 104 previously untreated patients with metastatic clear cell renal cancer recruited between June 2008 and October 2012 at cancer treatment centers with access to nephrectomy services. The minimum follow-up was 30 months. Patients received 12 to 14 weeks of preoperative … (leggi tutto)
Il ruolo della nefrectomia citoriduttiva nel paziente affetto da neoplasia renale in fase metastatica non è ancora chiaramente definito, anche se analisi retrospettive concordano nel sottolinare l’impatto della stessa chirurgia sulla sopravvivenza dei pazienti. Questo paper riporta i risultati di uno studio di fase II mirato a valutare la fattibilità e la safety della nefrectomia citoriduttiva dopo un periodo di terapia pre-chirurgica con pazopanib. Gli autori evidenziano come l’84% dei pazienti abbia presentato un beneficio clinico dal pazopanib prima della chirurgia e come nessun paziente abbia presentato una progressione locale di malattia. Le complicanze post-chirurgiche non sono sembrate superiori, in termini di severità ed incidenza, rispetto a quelle osservate in pazienti sottoposti a nefrectomia citoriduttiva non preceduta da terapia con TKI. I pazienti che sembrano più adatti a ricevere un trattamento pre-citoriduttivo sono i pazienti a rischio intermedio secondo MSKCC, mentre i pazienti ‘poor risk’ sembrano presentare una prognosi sfavorevole dopo la nefrectomia citoriduttiva. Sono assolutamente necessari studi randomizzati che valutino il ruolo della nefrectomia citoriduttiva in pazienti affetti da neoplasia renale metastatica.
Extending Aromatase-Inhibitor Adjuvant Therapy to 10 Years
Treatment with an aromatase inhibitor for 5 years as up-front monotherapy or after tamoxifen therapy is the treatment of choice for hormone-receptor–positive early breast cancer in postmenopausal women. Extending treatment with an aromatase inhibitor to 10 years may further reduce the risk of breast-cancer recurrence. We conducted a double-blind, placebo-controlled trial to assess the effect of the extended use of letrozole for an additional 5 years. Our primary end point was disease-free survival. We enrolled 1918 women. After a median follow-up of 6.3 years, there were 165 events involving disease … (leggi tutto)
Lo studio, selezionato per la presentazione in sessione plenaria al recente ASCO meeting, e pubblicato in contemporanea sul prestigioso New England Journal of Medicine, valuta l’efficacia della prosecuzione del letrozolo per ulteriori 5 anni nelle pazienti che già avessero completato 5 anni di letrozolo come terapia adiuvante del tumore della mammella. Per giunta, le pazienti inserite nello studio potevano aver ricevuto anche un precedente trattamento con tamoxifen, portando quindi, in molti casi, la terapia ormonale a una durata complessiva di ben oltre 10 anni. Lo studio è positivo, documentando un beneficio in termini di ‘disease-free survival’, ma è importante sottolineare che non sono state evidenziate differenze in sopravvivenza globale. Molto equilibrato è apparso, a Chicago, il commento del ‘discussant’ Ian Smith: sicuramente la prosecuzione del letrozolo non diventa uno standard terapeutico da proporre a tutte le pazienti, ma il risultato dello studio (e il bilancio tra effetti collaterali e possibile efficacia) può essere discusso con le pazienti stesse. Un grande passo avanti sarebbe naturalmente rappresentato da una migliore capacità predittiva, che ci consentisse di identificare le pazienti a maggior rischio di recidiva “tardiva” e, quindi, meritevoli dell’eventuale prosecuzione della terapia ormonale.
Safety and Efficacy of Nivolumab in Patients With Metastatic Renal Cell Carcinoma Treated Beyond Progression: A Subgroup Analysis of a Randomized Clinical Trial
Response patterns with immunotherapy may differ from those of other treatments. This warrants further investigation because some patients may benefit from continued immunotherapy beyond Response Evaluation Criteria in Solid Tumors (RECIST)-defined first progression. To evaluate the safety and potential benefit of treatment with nivolumab, a programmed cell death 1 immune checkpoint inhibitor, beyond investigator-assessed first progression in patients with metastatic renal cell carcinoma (mRCC). Subgroup analysis of a blinded, randomized, multicenter, phase 2 dose-ranging trial initiated … (leggi tutto)
La definizione del timing di prosecuzione del trattamento con nivolumab non è del tutto chiara ed in particolare il potenziale beneficio di nivolumab ‘beyond progression’ rimane controverso. Gli autori presentano in questo articolo i primi dati clinici di nivolumab ‘beyond progression’ nel carcinoma renale metastatico; si tratta di un’analisi di sottogruppo di uno studio randomizzato nel quale venivano confrontate 3 differenti schedule di nivolumab. Il messaggio è che alcuni pazienti alla progressione da nivolumab determinata radiologicamente hanno ricevuto un beneficio in termini di risposte obiettive o stabilità di malattia con buon profilo di tollerabilità. Ulteriori studi dovranno chiarire quanto questo sia imputabile al meccanismo d’azione del farmaco o al fenomeno della pseudo progressione o altro e soprattutto se questa informazione possa avere una ricaduta clinica.
Dabrafenib plus trametinib in patients with previously treated BRAFV600E-mutant metastatic non-small cell lung cancer: an open-label, multicentre phase 2 trial
BRAF mutations act as an oncogenic driver via the mitogen-activated protein kinase (MAPK) pathway in non-small cell lung cancer (NSCLC). BRAF inhibition has shown antitumour activity in patients with BRAFV600E-mutant NSCLC. Dual MAPK pathway inhibition with BRAF and MEK inhibitors in BRAFV600E-mutant NSCLC might improve efficacy over BRAF inhibitor monotherapy based on observations in BRAFV600-mutant melanoma. We aimed to assess the antitumour activity and safety of dabrafenib plus trametinib in patients with BRAFV600E-mutant … (leggi tutto)
Dopo i risultati ottenuti nel melanoma e in ragione dell’espressione (seppur in percentuale nettamente inferiore) dello stesso marcatore molecolare anche nel carcinoma polmonare, lo studio va ad esplorare la combinazione dabrafenib/trametinib nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato (già trattati con almeno una linea terapeutica contenente platino) e con mutazione BRAF V600. 59 pazienti vengono arruolati worldwide e trattati con dabrafenib orale (150 mg 2 volte/die) e trametinib orale (2 mg die) avendo come obiettivo primario di questo studio di fase II l’overall survival. Lo studio descrive un tasso di risposte obiettive (RR) pari al 63,2% con questa combinazione terapeutica. Tra gli effetti collaterali sicuramente va sottolineato che vengono registrati nel 56% dei casi essendo la neutropenia, l’iponatremia e l’anemia i più frequenti fra quelli di grado 3-4. La piattaforma francese (Barlesi et al, Lancet 2016) descrive questa alterazione molecolare nel 2% dei casi (3% se si fa riferimento ai soli ‘never smokers’) e questo fa sì che i dati siano di assoluto interesse in quanto potenzialmente indicano un’opzione terapeutica per un sottogruppo non irrilevante di pazienti affetti da questa patologia.
Nonadherence to Medications for Chronic Conditions and Nonadherence to Adjuvant Hormonal Therapy in Women With Breast Cancer
While adjuvant hormonal therapy (HT) reduces mortality for women with nonmetastatic breast cancer, nonadherence to HT is common. We investigated the association between patterns of prior nonadherence to medications for chronic conditions with HT nonadherence. For this retrospective cohort study, the MarketScan database was scanned for women 18 years and older who had been diagnosed with nonmetastatic breast cancer between January 1, 2010, and December 31, 2012, and who filled 2 or more prescriptions for tamoxifen and/or an aromatase inhibitor. Nonadherence to … (leggi tutto)
Gli autori riportano un interessante e ampio studio di coorte retrospettivo in cui correlano in 21.255 donne con neoplasia mammaria in trattamento con ormonoterapia adiuvante l’impatto della non aderenza alla terapia delle loro comorbidità con la non aderenza alla stessa ormonoterapia. L’analisi multivariata evidenzia come le pazienti che non avevano mostrato aderenza alla terapia per le loro comorbidità sono quelle a maggiore rischio di non aderire anche alla ormonoterapia adiuvante. Questo dato sembra poter presentare un’importante ricaduta nella pratica clinica poiché sottolinea come sia necessario un più stretto monitoraggio delle donne che, in base all’età avanzata e al numero di comorbidità, sono a maggiore rischio di non assumere la loro terapia domiciliare.
Tumore della tiroide: ok dell’Aifa per lenvatinib
AIFA ha autorizzato la rimborsabilità di lenvatinib nel trattamento di pazienti con carcinoma tiroideo differenziato e refrattario allo iodio radioattivo (RR-DTC). Il parere dell’Agenzia regolatoria italiana è basato sui risultati dello studio SELECT condotto su lenvatinib, che dimostra un significativo prolungamento della sopravvivenza libera da progressione senza precedenti nel RR-DTC rispetto al placebo, con un valore mediano di PFS pari a 18,3 mesi rispetto ai 3,6 mesi del placebo (hazard ratio [HR] 0,21; IC 99%: 0,14-0,31; p<0,001). Inoltre, un dato rilevante dello studio è costituito dalla rapida risposta a lenvatinib, con un tempo mediano alla prima risposta oggettiva di due mesi. Lenvatinib migliora significativamente il tasso di risposta rispetto al placebo (64,8% vs 1,5%; p<0,001). Gli eventi avversi più comuni osservati con lenvatinib sono stati ipertensione, diarrea, affaticamento, riduzione dell’appetito, calo ponderale e nausea. Lenvatinib è caratterizzato da un meccanismo d’azione esclusivo che lo differenzia dagli altri TKI. Inibisce simultaneamente VEGFR, FGFR e RET, per questo motivo va considerato il primo TKI in grado di inibire contemporaneamente le attività chinasiche di FGFR 1-4 e VEGFR 1-3. Inoltre, è stato scoperto che lenvatinib possiede una nuova modalità di legame (Tipo V) per l’inibizione delle chinasi, diversa da quella dei farmaci disponibili.
Linee guida dall’ASCO
Potentially Curable Pancreatic Cancer
To provide evidence-based recommendations to oncologists and others on potentially curative therapy for patients with localized pancreatic cancer. ASCO convened a panel of medical oncology, radiation oncology, surgical oncology, palliative care, and advocacy experts and conducted a systematic review of literature from January 2002 to June 2015. Outcomes included overall survival, disease-free survival, progression-free survival, and adverse events. Nine randomized controlled trials met the systematic review criteria. A multiphase computed tomography scan of the abdomen and pelvis or … (leggi tutto)
Locally Advanced Pancreatic Cancer
To provide evidence-based recommendations to oncologists and others for treatment of patients with locally advanced, unresectable pancreatic cancer. ASCO convened an Expert Panel of medical oncology, radiation oncology, surgical oncology, gastroenterology, palliative care, and advocacy experts and conducted a systematic review of the literature from January 2002 to June 2015. Outcomes included overall survival, disease-free survival, progression-free survival, and adverse events. Twenty-six randomized controlled trials met the systematic review criteria. A multiphase computed tomography scan of … (leggi tutto)
Metastatic Pancreatic Cancer
To provide evidence-based recommendations to oncologists and others for the treatment of patients with metastatic pancreatic cancer. ASCO convened an expert panel of medical oncology, radiation oncology, surgical oncology, gastroenterology, palliative care, and advocacy experts to conduct a systematic review of the literature from April 2004 to June 2015. Outcomes were overall survival, disease-free survival, progression-free survival, and adverse events. Twenty-four randomized controlled trials met the systematic review criteria. A multiphase computed tomography scan of the chest, abdomen, and … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
17 giugno 2016 – Abuso di farmaci oppioidi: una strategia regolatoria globale per mitigare il fenomeno
15 giugno 2016 – Politerapia inappropriata negli anziani: uno studio esplora il ruolo della condivisione delle decisioni nella riduzione delle prescrizioni
CORSO NIBIT DI FORMAZIONE SULLA IMMUNOBIOTERAPIA DEI TUMORI UMANI Basi teoriche, risultati clinici e tossicità delle più promettenti strategie terapeutiche in oncologia
EVENTI FORMATIVI AIOM-SIAPEC-IAP 2016. VI Corso Nazionale
Padova, 29 giugno 2016 L’evento è stato accreditato per le seguenti figure professionali: MEDICO CHIRURGO (con riferimento alle discipline di ANATOMIA PATOLOGICA, GENETICA MEDICA, GINECOLOGIA E OSTETRICIA, FARMACOLOGIA E TOSSICOLOGIA CLINICA, ONCOLOGIA), FARMACISTA (con riferimento alla disciplina DI FARMACIA OSPEDALIERA), BIOLOGO e TECNICO SANITARIO DI LABORATORIO BIOMEDICO. L’evento è riservato alle seguenti regioni: Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige. Ai primi 20 oncologi che invieranno la scheda di adesione saranno offerti iscrizione, viaggio ed eventuale soggiorno. Vi preghiamo di verificare se rientrate nei primi 20 iscritti telefonando alla Segreteria Organizzativa al numero 02.26683129
Urbino, 20 – 23 settembre 2016 I Soci AIOM potranno usufruire della stessa quota d’iscrizione ridotta dei Soci GIC. Per maggiori informazioni http://gic.casaccia.enea.it
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