Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
BE-POSITIVE: Beyond progression after tyrosine kinase inhibitor in EGFR- positive non small cell lung cancer patients: Results from a multicenter Italian observational study
Non-small-cell-lung-cancer (NSCLC) patients harbouring epidermal growth factor receptor (EGFR) mutations develop drug resistance after 9–12 months of EGFR tyrosine kinase inhibitors (TKIs) therapy pointing out the issue of the second-line treatment choice. From June 2009 until May 2013 patients affected by advanced NSCLC harbouring EGFR mutations receiving first-line TKI were collected mainly retrospectively in 24 Italian Centers. Primary objective was to describe the percentage of EGFR mutated patients receiving second-line therapy after progression to first-line EGFR-TKIs assessing … (leggi tutto)
Questo lavoro è un esempio di collaborazione fra centri italiani che si occupano di Oncologia Toracica e raggruppa in modo retrospettivo e prospettico la più ampia casistica di pazienti caucasici affetti da carcinoma polmonare in stadio avanzato e con mutazione a carico di EGFR, per cogliere alcune informazioni in merito alla tipologia di trattamento in prima e seconda linea, unitamente a dati di efficacia e tollerabilità. Nel periodo compreso fra giugno 2009 e maggio 2013 vengono analizzati 312 pazienti affetti da carcinoma polmonare in stadio avanzato e con mutazione a carico di EGFR: purtroppo viene evidenziato che il 40,5% dei pazienti non riceve alcun trattamento sistemico di seconda linea. Il dato è in linea con altre pubblicazioni presenti in letteratura e potrebbe forse essere da correlarsi alla fase di “transizione” da un periodo che vedeva la chemioterapia come unica opzione sistemica possibile per questi pazienti, ad un periodo in cui saranno invece disponibili farmaci a bersaglio molecolare volti a superare la resistenza agli inibitori di I e II generazione. Per quanto riguarda le caratteristiche dei pazienti, lo studio conferma quanto già noto in riferimento alla mutazione di EGFR nella popolazione caucasica. Per quanto riguarda il trattamento di I linea, la durata media di trattamento è stata pari a 9 mesi con gefitinib (92,3% dei pazienti hanno ricevuto questo trattamento) ed erlotinib. Lo studio riporta dati interessanti in merito a: risultati riguardanti il PFS1 e PFS2, tipologia di trattamento prescritto in II linea, risposta ai vari trattamenti, alcuni dettagli per i pazienti con localizzazioni cerebrali, dati di tollerabilità.
Precision Medicine and Oncology: An Overview of the Opportunities Presented by Next-Generation Sequencing and Big Data and the Challenges Posed to Conventional Drug Development and Regulatory Approval Pathways
Recent studies have begun to describe the vast extent of inter- and intra-tumor genomic diversity and the ability of the tumor genome to evolve over time and in response to selective pressures exerted by therapy, Gerlinger et al [1], Greaves and Maley [2]. Techniques allowing the systematic evaluation of the tumor genome, particularly Next-Generation Sequencing (NGS), now have performance characteristics and costs which allow them to be integrated into routine clinical care and drug development, Frampton et al [3]. It is therefore pertinent to reevaluate the drug development and approval process of … (leggi tutto)
Nella sezione “Industry corner” di Annals of Oncology, segnaliamo questo interessante lavoro che fa il punto sulle implicazioni scientifiche e regolatorie della diffusione delle tecniche di valutazione sistematica del genoma tumorale (in particolare Next Generation Sequencing), che consentono di identificare un numero crescente di alterazioni, potenziali bersagli di farmaci disponibili nella pratica clinica o in sviluppo, in molti pazienti oncologici. Come rendere utile al paziente e ottimizzare l’informazione derivata dal NGS? La disponibilità di sperimentazioni cliniche “patient-centric” invece che “drug-centric”, vale a dire non basate sulla valutazione di un singolo farmaco ma sulla disponibilità di un “ombrello” di farmaci diversi a seconda dell’alterazione riscontrata, è probabilmente una delle vie da percorrere, che però richiederà una sempre maggiore collaborazione tra pubblico e privato e tra più aziende farmaceutiche. Doherty e colleghi sottolineano anche le probabili implicazioni in termini di cambiamento nel processo di produzione di evidenza per l’autorizzazione all’impiego clinico di un farmaco. L’argomento è affascinante e solo apparentemente “lontano” dall’attuale pratica clinica.
Cigarette Smoking and Prostate Cancer Mortality in Four US States, 1999–2010
In the United States, prostate cancer mortality rates have declined in recent decades. Cigarette smoking, a risk factor for prostate cancer death, has also declined. It is unknown whether declines in smoking prevalence produced detectable declines in prostate cancer mortality. We examined state prostate cancer mortality rates in relation to changes in cigarette smoking. We studied men aged 35 years or older from California, Kentucky, Maryland, and Utah. Data on state smoking prevalence were obtained from the Behavioral Risk Factor Surveillance System. Mortality rates for prostate cancer and … (leggi tutto)
Il sottotitolo di questa pubblicazione potrebbe essere “nonsolopolmone”. A dimostrazione del fatto che la prevenzione primaria è inevitabilmente il fattore più efficace nell’abbattimento della mortalità per la patologia oncologica, così come già evidenziato per il carcinoma polmonare e la TC spirale come metodica di prevenzione secondaria [Pastorino U et al, WCLC Denver 2015], anche per il carcinoma prostatico, pur essendoci un indubbio ruolo dell’impiego dello screening mediante valutazione del PSA (unitamente ad una buona applicazione degli algoritmi terapeutici) la diminuzione dell’abitudine tabagica in tutti gli stati esaminati contribuisce in maniera significativa nel ridurre i tassi di mortalità per carcinoma prostatico nei pazienti in età uguale o superiore ai 35 anni. Solo un esempio di quelli riportati nella pubblicazione: nel Maryland, l’abitudine al fumo di sigaretta si riduce del 3% ogni anno dal 1999 al 2010 (passando da 20,9% a 15,6%) e la mortalità per carcinoma prostatico allo stesso modo vede una riduzione del 3,5%/anno (da 68,4 per 100.000 a 43,6 per 100.000).
Stopping Smoking Reduces Mortality in Low-Dose Computed Tomography Screening Participants
The National Lung Screening Trial has achieved a 7% reduction in total mortality with low-dose computed tomography (LDCT) screening as compared with in the chest radiography arm. Other randomized trials are under way, comparing LDCT screening with no intervention. None of these studies was designed to investigate the impact of smoking habits on screening outcome. In the present study, we tested the effect of stopping smoking on the overall mortality of participants undergoing repeated LDCT screening for many years. Between 2000 and 2010, 3381 smokers aged 50 years or older were enrolled in … (leggi tutto)
Nonostante negli ultimi 10 anni molti siano stati gli studi volti a valutare l’impatto dell’impiego della TC spirale come metodica di diagnosi precoce (prevenzione secondaria) per il tumore polmonare, quasi nessuno di questi prevedeva un programma collaterale e complementare di cessazione tabagica nell’ottica di una perfetta integrazione fra prevenzione primaria e secondaria. Questo ha fatto sì che spesso la TC effettuata periodicamente rappresentasse una sorta di “ombrello protettivo” per i soggetti che si sottoponevano allo screening che, quasi sentendosi protetti dall’esecuzione dell’esame stesso, non smettevano di fumare per la durata dello studio stesso. Nello studio presentato da Pastorino e colleghi viene fatta un’analisi accurata della condizione di fumatore/non fumatore durante il periodo di studio e, su un totale di più di 32.000 persone, chiaramente la cessazione tabagica rappresenta il fattore che condiziona l’impatto sulla mortalità in maniera da 3 a 5 volte superiore rispetto a quanto ottenibile con il solo impiego della TC per la diagnosi precoce.
Chemotherapy following radium-223 dichloride treatment in ALSYMPCA
Radium-223 prolongs overall survival in patients with castration-resistant prostate cancer (CRPC) and symptomatic bone metastases, regardless of prior docetaxel. Whether or not chemotherapy can be safely administered following radium-223 treatment is of clinical importance. An exploratory analysis of prospectively collected data, from the ALSYMPCA (ALpharadin in SYMptomatic Prostate CAncer) patient subgroup who received chemotherapy after radium-223 or placebo treatment, was conducted to evaluate the safety and efficacy of chemotherapy following radium-223. In ALSYMPCA, CRPC … (leggi tutto)
Radium 223 è un radiofarmaco alfa emittente puro approvato nell’indicazione adenocarcinoma della prostata, in fase di resistenza alla castrazione, con metastasi ossee sintomatiche. Tale registrazione è stata ottenuta a seguito dei risultati di uno studio randomizzato di fase 3 placebo controllato, acronimo ALSYMPCA, che aveva dimostrato un beneficio statisticamente significativo in sopravvivenza globale in una popolazione che aveva ricevuto precedente chemioterapia con docetaxel o era stata giudicata ‘unfit’ per tale trattamento. L’analisi esplorativa presentata da Sartor et al era finalizzata a valutare il profilo di tollerabilità e l’efficacia di una chemioterapia post radium. Tale analisi ha rilevato come la percentuale di eventi avversi midollari di grado 3-4 sia stata < 10% in entrambi i gruppi, Radium e placebo, e nessuna differenza in sopravvivenza globale, che dall’attivazione della chemioterapia è stata di 16 e 15,8 mesi nei gruppi Radium e placebo rispettivamente. Lo studio suggerisce che la sequenza Radium e chemioterapia è fattibile e potenzialmente efficace.
Pillole dall’Aifa
6 maggio 2016 – Uso compassionevole: attivata nuova casella di posta dedicata
CORSO AIOM-SINPE: LA TERAPIA NUTRIZIONALE IN ONCOLOGIA
Padova, 19 maggio 2016 L’evento di Padova è il primo di quattro incontri del Progetto AIOM-SINPE sulla Terapia Nutrizionale in oncologia. L’incontro è riservato alle seguenti regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed è stato accreditato per Medico Chirurgo (con disciplina in medicina generale, scienze dell’alimentazione e dietetica, oncologia medica), Farmacista (con disciplina in farmacia ospedaliera) e Infermiere
SPERIMENTAZIONI CLINICHE IN ONCOLOGIA: SCIENZA, ETICA E LEGGE A CONFRONTO Focus sul tumore del polmone, sui tumori gastro-pancreatici e sul carcinoma renale
EVENTI FORMATIVI AIOM-SIAPEC-IAP 216. VI Corso Nazionale
Napoli, 9 giugno 2016 L’evento è stato accreditato per le seguenti figure professionali: MEDICO CHIRURGO (con riferimento alle discipline di ANATOMIA PATOLOGICA, GENETICA MEDICA, GINECOLOGIA E OSTETRICIA, FARMACOLOGI E TOSSICOLOGIA CLINICA, ONCOLOGIA), FARMACISTA (con riferimento alla disciplina DI FARMACIA OSPEDALIERA), BIOLOGO e TECNICO SANITARIO DI LABORATORIO BIOMEDICO. L’evento è riservato alle seguenti regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Ai primi 20 oncologi che invieranno la scheda di adesione saranno offerti iscrizione, viaggio ed eventuale soggiorno. Vi preghiamo di verificare se rientrate nei primi 20 iscritti telefonando alla Segreteria Organizzativa al numero 02.26683129
EVENTI FORMATIVI AIOM-SIAPEC-IAP 2016. VI Corso Nazionale
Roma, 15 giugno 2016 L’evento è stato accreditato per le seguenti figure professionali: MEDICO CHIRURGO (con riferimento alle discipline di ANATOMIA PATOLOGICA, GENETICA MEDICA, GINECOLOGIA E OSTETRICIA, FARMACOLOGIA E TOSSICOLOGIA CLINICA, ONCOLOGIA), FARMACISTA (con riferimento alla disciplina DI FARMACIA OSPEDALIERA), BIOLOGO e TECNICO SANITARIO DI LABORATORIO BIOMEDICO. L’evento è riservato alle seguenti regioni: Abruzzo, Lazio, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria. Ai primi 20 oncologi che invieranno la scheda di adesione saranno offerti iscrizione, viaggio ed eventuale soggiorno. Vi preghiamo di verificare se rientrate nei primi 20 iscritti telefonando alla Segreteria Organizzativa al numero 02.26683129.
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001 Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: AIOM news RIMUOVI