Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled, Phase III Study to Assess Efficacy and Safety of Weekly Farletuzumab in Combination With Carboplatin and Taxane in Patients With Ovarian Cancer in First Platinum-Sensitive Relapse
Farletuzumab is a humanized monoclonal antibody that binds to folate receptor-, which is highly expressed in ovarian carcinoma and largely absent from normal tissue. Farletuzumab was investigated in a double-blind, randomized phase III study in platinum-sensitive ovarian cancer. Eligible patients had first recurrent ovarian cancer 6-24 months following completion of platinum-taxane chemotherapy. All patients received carboplatin plus paclitaxel or docetaxel (for six cycles combined with randomly assigned test products in a 1:1:1 ratio: farletuzumab 1.25 mg/kg, farletuzumab 2.5 mg/kg, or … (leggi tutto)
Lo studio riporta l’inefficacia dell’utilizzo dell’anticorpo diretto contro il recettore dei folati, il farletuzumab, nel trattamento della recidiva platino sensibile del carcinoma dell’ovaio. La terapia con il farmaco sembrava tradursi in un allungamento della sopravvivenza libera da progressione solo nel sottogruppo di pazienti con bassi valori del CA 125 alla diagnosi, a suggerire una competizione tra la mucina CA 125 e il recettore dei folati che avrebbe impedito nelle pazienti con elevati valori del CA 125 esposte al farmaco sperimentale di esercitare il suo effetto. Attualmente è in corso uno studio prospettico che testa il farletuzumab nella recidiva platino sensibile di pazienti con valori non elevati di CA 125 a conferma o meno di questa post hoc analysis. Il pathway del recettore dei folati è sotto osservazione da qualche anno per il suo elevato razionale scientifico nel metabolismo dei tumori ma purtroppo ad oggi in clinica questo non si è tradotto in un miglioramento dell’outcome nei tumori ginecologici: anche lo studio Proceed che usava una altro farmaco diretto contro il recettore dei folati, la vintafolide, nella recidiva platino resistente di carcinoma dell’ovaio, era stato chiuso all’interim analysis per inefficacia.
PD-1 Blockade with Pembrolizumab in Advanced Merkel-Cell Carcinoma
Background Merkel-cell carcinoma is an aggressive skin cancer that is linked to exposure to ultraviolet light and the Merkel-cell polyomavirus (MCPyV). Advanced Merkel-cell carcinoma often responds to chemotherapy, but responses are transient. Blocking the programmed death 1 (PD-1) immune inhibitory pathway is of interest, because these tumors often express PD-L1, and MCPyV-specific T cells express PD-1. Methods In this multicenter, phase 2, noncontrolled study, we assigned adults with advanced Merkel-cell carcinoma who had received no previous systemic therapy to receive pembrolizumab … (leggi tutto)
La recente pubblicazione sulla prestigiosa ‘vetrina’ del NEJM documenta l’attività di un farmaco anti-PD1 (pembrolizumab) in un tumore raro come il tumore a cellule di Merkel. Tale neoplasia va quindi ad aggiungersi alla lista, in costante allungamento, delle neoplasie in cui si configura un ruolo per tale famiglia di farmaci. Lo studio di fase II a singolo braccio, disegnato secondo un classico disegno di Simon a 2 stadi, ha documentato un’elevata percentuale di pazienti rispondenti in una patologia che invece risponde molto male alla chemioterapia. È interessante sottolineare che l’espressione di PD-L1 non sembra avere un ruolo predittivo sull’attività di pembrolizumab nei pazienti con tumore a cellule di Merkel e tale dato va ad incasellarsi nel confuso scenario delle evidenze relative al ruolo predittivo di PD-L1 per questi farmaci nelle varie neoplasie. Il tumore a cellule di Merkel rappresenta anche un setting interessante per valutare il ruolo predittivo del carico antigenico del tumore: tale neoplasia, infatti, in alcuni casi è caratterizzata da positività per il poliomavirus (e si tratta di casi mediamente caratterizzati da basso carico antigenico), mentre in altri casi ha un’eziologia riferibile al danno provocato dalle radiazioni ultraviolette (e quindi si tratta di casi mediamente caratterizzati da elevato carico antigenico). I dati dei sottogruppi nella pubblicazione del NEJM evidenziano una buona proporzione di risposte obiettive in entrambi i gruppi e, quindi, anche il ruolo predittivo del carico antigenico sull’attività di questa classe di farmaci rimane non precisamente definito.
Dabrafenib in patients with BRAFV600E-positive advanced non-small-cell lung cancer: a single-arm, multicentre, open-label, phase 2 trial
Activating BRAFV600E (Val600Glu) mutations are found in about 1–2% of lung adenocarcinomas, which might provide an opportunity for targeted treatment in these patients. Dabrafenib is an oral selective inhibitor of BRAF kinase. We did a trial to assess the clinical activity of dabrafenib in patients with advanced non-small-cell lung cancer (NSCLC) positive for the BRAFV600E mutation. In this phase 2, multicentre, non-randomised, open-label study, we enrolled previously treated and untreated patients with stage IV metastatic BRAFV600E-positive NSCLC. Patients received oral dabrafenib … (leggi tutto)
Il gruppo di ricercatori francesi ha recentemente pubblicato il risultato della valutazione biomolecolare nazionale da cui emerge che nell’intera popolazione studiata l’alterazione a carico di BRAF è dell’ordine del 2% (3% nei ‘never smokers’). [Barlesi F et al, The Lancet Jan 2016]. Planchard e coll in questo articolo descrivono l’attività di un BRAF kinase inibitore (dabrafenib) in pazienti precedentemente sottoposti ad altro trattamento, affetti da NSCLC in stadio IV con mutazione a carico di BRAF nell’ambito di uno studio di fase II. La valutazione viene fatta su 84 pazienti di cui 6 naive, che ricevono dabrafenib per os alla dose di 150 mg x 2. Queste alcune caratteristiche basali: età media 66 anni, 50% donne, 22% di etnia asiatica, 37% ‘never smokers’; in merito a precedente trattamento questo era pari a un regime nel 51% dei casi, due nel 18% e tre nel 31%. Il RR è stato pari al 33% nei 78 pazienti già trattati, con un’ulteriore stabilizzazione di malattia nel 24% dei casi. La durata media di risposta è stata di 9,6 mesi nei pazienti precedentemente trattati e in un range compreso fra 3,2 e 12,5 mesi nei pazienti naive. Viene riportato un PFS pari a 5,5 mesi nei pazienti precedentemente trattati e in un range compreso fra 4,0 a 16,6 mesi nei pazienti naive. Tra le tossicità di grado ≥ 3 viene segnalata la comparsa di carcinomi cutanei di tipo spinocellulare nel 12% dei casi e di basaliomi cutanei nel 5% dei casi, astenia nel 5% dei casi. Questi dati assolutamente preliminari pongono un tassello ulteriore nella personalizzazione terapeutica dei pazienti affetti da NSCLC con “oncogene addiction” sebbene siano sicuramente necessari dati ulteriori in questo contesto.
Dual-targeted therapy with trastuzumab and lapatinib in treatment-refractory, KRAS codon 12/13 wild-type, HER2-positive metastatic colorectal cancer (HERACLES): a proof-of-concept, multicentre, open-label, phase 2 trial
We previously found that dual HER2 blockade with trastuzumab and lapatinib led to inhibition of tumour growth in patient-derived xenografts of HER2-amplified metastatic colorectal cancer. In this study, we aimed to assess the antitumour activity of trastuzumab and lapatinib in patients with HER2-positive colorectal cancer. HERACLES was a proof-of-concept, multicentre, open-label, phase 2 trial done at four Italian academic cancer centres. We enrolled adult patients with KRAS exon 2 (codons 12 and 13) wild-type and HER2-positive metastatic colorectal cancer refractory to standard of care (including … (leggi tutto)
Il trial HERACLES, coordinato del gruppo del Niguarda, si inserisce nel filone della ‘precision medicine’ e prosegue un percorso scientifico iniziato dalla preclinica degli xenopazienti (Bertotti et al. Cancer Discov 2011) e passato da una precisa descrizione metodologica dei criteri diagnostici (Valtorta E, Mod Pathol 2015). Gli investigatori hanno screenato oltre 900 pazienti. Seppure il ‘sample-size’ finale dello studio sia limitato, i 27 pazienti con carcinoma colorettale avanzato KRAS wt (codoni 12 e 13) selezionati molecolarmente per espressione di HER2 hanno ottenuto un chiaro beneficio dalla duplice inibizione di HER2 con trastuzumab e lapatinib: è certamente raro leggere un tasso di risposta del 30% in pazienti molto pretrattati (75% dei pazienti avevano ricevuto almeno 4 precedenti linee di terapia), ottenuto inoltre con una tossicità particolarmente limitata. Da notare che l’80% dei pazienti aveva una neoplasia del colon sinistro e che nessuno tra i soggetti arruolati aveva un’età superiore ai 70 anni. Seppure la combinazione non possa ancora essere considerata un solido standard per pazienti con patologia colorettale avanzata HER2 positiva, lo studio dà un forte segnale positivo che potrà essere confermato da una esperienza prospettica randomizzata. Nel frattempo, a Milano prosegue l’esperienza con l’HERACLES rescue, in cui si testa il TDM-1 dopo la progressione a trastuzumab.
Longitudinal adverse event assessment in oncology clinical trials: the Toxicity over Time (ToxT) analysis of Alliance trials NCCTG N9741 and 979254
Traditional methods of reporting adverse events in clinical trials are inadequate for modern cancer treatments with chronic administration. Conventional analysis and display of maximum grade adverse events do not capture toxicity profiles that evolve over time or longer lasting, lower grade toxic effects; we aimed to address this shortcoming in this study. We developed an analytic approach and standardised, comprehensive format, the Toxicity over Time (ToxT) approach, which combines graphs and adverse event tabular displays with multiple longitudinal statistical techniques into a readily applicable … (leggi tutto)
Nell’ottica della ‘symptom research’, lo studio nordamericano offre una riflessione su come meglio riportare gli effetti collaterali in oncologia, punto particolarmente importante nell’epoca delle terapie croniche. Sebbene siano ampiamente utilizzati i ‘common terminology criteria for adverse events’ (CTCAE, ora siamo alla versione 4.0) e vi siano possibili differenze tra la registrazione dell’effetto collaterale del medico e quella riportata dal paziente, rimane incerto come misurare gli effetti collaterali di grado lieve o moderato, che tuttavia possono durare molto tempo e impattare negativamente sulla qualità di vita. Recentemente pubblicata su Lancet Oncology, la ricerca descrive i dettagli di un nuovo modello che pare essere maggiormente adeguato per una descrizione “comprehensive” delle tossicità, accoppiando grafici e tabulati con tecniche statistiche longitudinali. Il modello TOXT (toxicity over time), inserendo la variabile tempo nella descrizione degli effetti collaterali, permette di costruire l’andamento storico e di comparare intensità e durata delle stesse tossicità nei differenti bracci di trattamento. Per la complessità della metodologia statistica utilizzata, tuttavia, l’applicabilità clinica del modello non pare possa essere immediata nella pratica clinica italiana.
Pillole dall’Aifa
29 aprile 2016 – Presidente Melazzini a Convegno AIOM: AIFA e comunità scientifica insieme per garantire le migliori risposte per il bene del paziente
CORSO AIOM-SINPE: LA TERAPIA NUTRIZIONALE IN ONCOLOGIA
Padova, 19 maggio 2016 L’evento di Padova è il primo di quattro incontri del Progetto AIOM-SINPE sulla Terapia Nutrizionale in oncologia. L’incontro è riservato alle seguenti regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed è stato accreditato per Medico Chirurgo (con disciplina in medicina generale, scienze dell’alimentazione e dietetica, oncologia medica), Farmacista (con disciplina in farmacia ospedaliera) e Infermiere
SPERIMENTAZIONI CLINICHE IN ONCOLOGIA: SCIENZA, ETICA E LEGGE A CONFRONTO Focus sul tumore del polmone, sui tumori gastro-pancreatici e sul carcinoma renale
EVENTI FORMATIVI AIOM-SIAPEC-IAP 216. VI Corso Nazionale
Napoli, 9 giugno 2016 L’evento è stato accreditato per le seguenti figure professionali: MEDICO CHIRURGO (con riferimento alle discipline di ANATOMIA PATOLOGICA, GENETICA MEDICA, GINECOLOGIA E OSTETRICIA, FARMACOLOGI E TOSSICOLOGIA CLINICA, ONCOLOGIA), FARMACISTA (con riferimento alla disciplina DI FARMACIA OSPEDALIERA), BIOLOGO e TECNICO SANITARIO DI LABORATORIO BIOMEDICO. L’evento è riservato alle seguenti regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Ai primi 20 oncologi che invieranno la scheda di adesione saranno offerti iscrizione, viaggio ed eventuale soggiorno. Vi preghiamo di verificare se rientrate nei primi 20 iscritti telefonando alla Segreteria Organizzativa al numero 02.26683129
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