Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Challenges of phase 1 clinical trials evaluating immune checkpoint-targeted antibodies
Immunostimulatory monoclonal antibodies (imAbs) targeting immune checkpoint molecules are revolutionizing oncology not only regarding cancer therapeutics and clinical care, but also from a drug development point of view. A handful of first-generation molecules have been approved so far based on their tremendous efficacy, after an expedited development phase that has challenged most paradigms established in the era of conventional … (leggi tutto)
L’articolo valuta in maniera critica e dettagliata i cambiamenti nello sviluppo di anticorpi monoclonali nella sfera dell’immunoterapia, identificando i cambiamenti che riguardano (o dovrebbero riguardare) il disegno degli studi di fase I. Indirettamente vengono affrontate tutte le tematiche di maggiore interesse (e maggiormente controverse) per quanto riguarda questi farmaci, non solo negli ‘early development trials’, quali la massima dose tollerata (e quindi indirettamente il profilo di tollerabilità), il ‘sample size’ (e quindi la selezione dei pazienti), la valutazione di efficacia (e quindi i criteri di valutazione della risposta). Una disamina ben fatta, che ha come scopo l’ottimizzazione degli studi di fase I per gli anticorpi monoclonali-immunocheckpoints, ma in realtà affronta tutte le tematiche di rilievo per queste molecole e il loro sviluppo e impatto clinico.
Use of a Comprehensive Geriatric Assessment for the Management of Elderly Patients With Advanced Non–Small-Cell Lung Cancer: The Phase III Randomized ESOGIA-GFPC-GECP 08-02 Study
Comprehensive geriatric assessment (CGA) is recommended to assess the vulnerability of elderly patients, but its integration in cancer treatment decision making has never been prospectively evaluated. Here, in elderly patients with advanced non–small-cell lung cancer (NSCLC), we compared a standard strategy of chemotherapy allocation on the basis of performance status (PS) and age with an experimental strategy on the basis of CGA. In a multicenter, open-label, phase III … (leggi tutto)
Lo studio francese, appena pubblicato su JCO ma già presentato a congresso qualche tempo fa, ha valutato l’efficacia dell’impiego della CGA (comprehensive geriatric assessment) per la scelta del trattamento nei pazienti anziani con NSCLC avanzato. L’ipotesi dello studio era che la scelta (tra combinazione contenente carboplatino, docetaxel come agente singolo e sola terapia di supporto) in funzione della valutazione geriatrica potesse garantire un miglior outcome rispetto alla scelta tra i vari trattamenti basata sulla “semplice” classificazione dei pazienti in base all’età e al performance status. Lo studio era disegnato con un endpoint primario inusuale, il tempo al fallimento del trattamento: non sono state evidenziate differenze significative né in questo endpoint né in sopravvivenza globale. Da questo punto di vista, lo studio è deludente. Va segnalato tuttavia che l’assegnazione del trattamento in base alla valutazione geriatrica ha comportato il ricorso alla sola terapia di supporto in quasi un quarto dei pazienti (contro lo 0% del braccio standard) e una percentuale più che dimezzata di casi trattata con il docetaxel agente singolo (65% vs 31%): tali differenze si sono tradotte in una riduzione significativa delle tossicità e delle interruzioni del trattamento a causa della tossicità.
Nab-paclitaxel versus solvent-based paclitaxel in neoadjuvant chemotherapy for early breast cancer (GeparSepto-GBG 69): a randomised, phase 3 trial
In metastatic breast cancer, nab-paclitaxel has been shown to significantly increase progression-free survival compared with solvent-based paclitaxel. The GeparSepto (GBG 69) trial assessed whether weekly nab-paclitaxel could increase the proportion of patients achieving pathological complete response compared with weekly solvent-based paclitaxel, both followed by epirubicin plus cyclophosphamide as neoadjuvant treatment. In a phase 3 randomised trial, we enrolled … (leggi tutto)
Lo studio GeparSepto rappresenta l’ennesimo sforzo multicentrico tedesco nel setting neoadiuvante del carcinoma mammario. Il protocollo prevedeva in primis la dimostrazione della non inferiorità del nab-paclitaxel, rispetto alla formulazione classica del paclitaxel, in termini di risposte patologiche complete e poi, in caso di non inferiorità dimostrata, prevedeva anche il confronto formale in termini di superiorità, risultato positivo a favore del farmaco sperimentale (38% di risposte patologiche complete rispetto a 29%). La dose del nab-paclitaxel è stata ridotta, durante lo studio, da 150 a 125 mg/m2 settimanali per migliorare la tollerabilità: il farmaco sperimentale, anche alla dose ridotta, è risultato associato ad una incidenza più elevata di neuropatia periferica. Gli autori, nelle conclusioni dell’articolo di Lancet Oncology, sottolineano che i risultati presentati potrebbero supportare la sostituzione del paclitaxel tradizionale con il nab-paclitaxel nel setting neoadiuvante: ad oggi, il nab-paclitaxel è approvato per il trattamento delle pazienti con carcinoma della mammella metastatico.
Docetaxel As Monotherapy or Combined With Ramucirumab or Icrucumab in Second-Line Treatment for Locally Advanced or Metastatic Urothelial Carcinoma: An Open-Label, Three-Arm, Randomized Controlled Phase II Trial
This trial assessed the efficacy and safety of docetaxel monotherapy or docetaxel in combination with ramucirumab (vascular endothelial growth factor receptor 2 antibody) or icrucumab (vascular endothelial growth factor receptor 1 antibody) after progression during or within 12 months of platinum-based regimens for patients with locally advanced or metastatic urothelial carcinoma. Patients were randomly assigned (1:1:1) to receive docetaxel 75 mg/m2 intravenously (IV) on … (leggi tutto)
In questo studio randomizzato di fase II che ha valutato l’efficacia e la tollerabilità di docetaxel in monoterapia ed in combinazione con ramucirumab (anti-VEGF-R2 Ab) o icrucumab (anti-VEGF-R1 Ab) in pazienti affetti da carcinoma uroteliale avanzato o metastatico in progressione durante o entro 12 mesi da regimi di chemioterapia a base di platino, la combinazione docetaxel + ramucirumab è risultata superiore in termini di PFS (endpoint primario dello studio). Non sono disponibili i dati di OS. La popolazione di pazienti studiata è rappresentata da soggetti pretrattati per i quali non sono disponibili standard terapeutici di riferimento oltre alla vinflunina e con aspettativa di vita inferiore a 12 mesi. In questo setting recenti dati di immunoterapia sembrano promettenti. Lo studio potrebbe rivalutare il ruolo degli inibitori dell’angiogenesi in combinazione con la chemioterapia dove esperienze precedenti con farmaci biologici (sunitinib, pazopanib) hanno dato risultati negativi. Il fermento a cui si assiste nel filone di ricerca che coinvolge queste patologie quasi orfane porterà verosimilmente a nuove possibilità di cura.
Impact of Patient Factors on Recurrence Risk and Time Dependency of Oxaliplatin Benefit in Patients With Colon Cancer: Analysis From Modern-Era Adjuvant Studies in the Adjuvant Colon Cancer End Points (ACCENT) Database
Fluorouracil plus leucovorin (FU + LV) adjuvant chemotherapy reduced the risk of recurrence and death across all time points in a pooled analysis of 20,898 patients with colon cancer from 18 randomized studies. The impact of oxaliplatin added to FU + LV on the time course of recurrence and survival remains unknown. A total of 12,233 patients enrolled to the randomized trials C-07, C-08, N0147, MOSAIC (Adjuvant Treatment of Colon Cancer), and XELOXA (Adjuvant XELOX) were … (leggi tutto)
Il beneficio dell’aggiunta di oxaliplatino al regime a base di fluorouracile più acido folinico nella terapia adiuvante del tumore del colon è consolidato nello stadio III ma non nello stadio II. Il presente paper rappresenta una pooled analysis comprendente più di 20.000 pazienti inclusi in studi di fase III randomizzati nel setting adiuvante del tumore del colon e inseriti nel data base ACCENT. Da questa analisi si evince che: l’aggiunta dell’oxaliplatino riduce in maniera significativa il rischio di ricaduta di malattia entro i primi 14 mesi post trattamento nello stadio II ed entro i primi 4 anni post trattamento nello stadio III; riduce inoltre il rischio di morte dal secondo al sesto anno post trattamento nello stadio III; al contrario l’aggiunta dell’oxaliplatino non ha dimostrato di ridurre il rischio di morte nello stadio II. Da questa analisi si conferma quanto già conosciuto: cioè che l’aggiunta di oxaliplatino al regime comprendente fluorouracile ed acido folinico è assolutamente efficace ed utile negli stadi III. Al contrario non appare chiaramente evidente questo beneficio negli stadi II.
Population-wide Impact of Long-term Use of Aspirin and the Risk for Cancer
The US Preventive Services Task Force recently recommended the use of aspirin to prevent colorectal cancer and cardiovascular disease among many US adults. However, the association of aspirin use with the risk for other cancer types and the potential population-wide effect of aspirin use on cancer, particularly within the context of screening, remain uncertain. To examine the potential benefits of aspirin use for overall and subtype-specific cancer prevention at a range of … (leggi tutto)
È stato pubblicato recentemente su JAMA Oncology l’ennesimo studio a conferma del ruolo protettivo dell’aspirina sul rischio di sviluppare tumori, in particolare tumori gastro-intestinali. Gli autori dello studio sottolineano che i dati evidenziano una riduzione significativa dell’incidenza di tutti i tumori, ma il dato complessivo è chiaramente “condizionato” dalla netta riduzione di tumori del colon-retto. I risultati espressi in termini di rischio attribuibile di popolazione evidenziano una importante riduzione di tumori del colon-retto, sia nei soggetti che si sottoponevano allo screening endoscopico, sia in quelli che non si erano sottoposti allo screening. La riduzione del rischio di tumore risultava significativa per i soggetti che avevano assunto regolarmente aspirina per almeno 6 anni.
Pillole dall’Aifa
11 marzo 2016 – FDA approva crizotinib per il NSCLC metastatico ROS1-positivo
FARMACISTAPIÙ – La farmacia oncologica. Il ruolo del farmacista nel supporto al paziente: alimentazione, stili di vita, interazioni farmacologiche, effetti collaterali, psiche ed estetica
V EDIZIONE. LE INFEZIONI NEL PAZIENTE ONCOLOGICO Aspetti diagnostici e terapeutici nell’era della Targeted Therapy e dell’Immunoterapia Con il patrocinio della Sezione Regionale AIOM Lombardia
PDTA NEL NSCLC FRA CRITICITÀ E INNOVAZIONE – L’IMPORTANZA DELLA DETERMINAZIONE DI ALK PER LA GESTIONE TERAPEUTICA APPROPRIATA Con il patrocinio della Sezione Regionale AIOM Emilia Romagna
PRESENTE E FUTURO DELL’IMMUNO-ONCOLOGIA Convegno Nazionale Aiom in collaborazione con Fondazione NIBIT
Roma, 15 – 16 aprile 2016 Ai primi 100 oncologi che invieranno la scheda di adesione a Silvia Morini di AIOM Servizi (fax 06/8553221 – e-mail: silvia.morini@aiomservizi.it) saranno offerti iscrizione, viaggio ed eventuale soggiorno. Vi preghiamo di verificare se rientrate nei primi 100 iscritti telefonando alla Segreteria Organizzativa al numero 06/8553259
SPERIMENTAZIONI CLINICHE IN ONCOLOGIA: SCIENZA, ETICA E LEGGE A CONFRONTO Focus sul tumore del polmone, sui tumori gastro-pancreatici e sul carcinoma renale
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001 Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: AIOM news RIMUOVI