Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Randomized Trial of Low-Dose Morphine Versus Weak Opioids in Moderate Cancer Pain
Purpose: The WHO guidelines on cancer pain management recommend a sequential three-step analgesic ladder. However, conclusive data are lacking as to whether moderate pain should be treated with either step II weak opioids or low-dose step III strong opioids … (leggi tutto)
Is Cancer Pain Control Improved by a Simple WHO Pain Analgesic Ladder Approach Combined With Tumor-Directed Treatment?
The practical use of the WHO analgesic ladder has evolved over time; is there a need for a formal change? Taking into consideration that pain is the symptom most feared by patients and families, and that studies have demonstrated that 90% of patients with cancer experience pain1 and only 50% receive adequate …(leggi tutto)
La terapia del dolore ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni, ma nonostante ciò il dolore resta uno dei sintomi più frequenti nel paziente oncologico e sicuramente più impattante sulla sua qualità di vita e sui rapporti familiari. La letteratura riporta inoltre che solo il 50% dei pazienti oncologici riceve una terapia del dolore adeguata. Questi presupposti sono fortemente indicativi della necessità di un cambiamento nella prescrizione terapeutica, ma anche nell’identificazione e corretta interpretazione del sintomo. Il lavoro di Bandieri e coll. propone un approccio alternativo a due step (verso quello ad oggi in uso a tre passaggi) nella terapia del dolore. L’editoriale pubblicato sullo stesso numero di JCO fa un’accurata disamina sulla necessità di meglio codificare il dolore (nel suo contesto di malattia e di terapia specifica) e di non semplificare i passaggi qualora questo non sia realmente indicato, unitamente ad altri punti in merito alla tipologia di farmaci analgesici presi in considerazione nel trial italiano.
Global Practice and Efficiency of Multidisciplinary Tumor Boards: Results of an American Society of Clinical Oncology International Survey
Purpose: Multidisciplinary tumor boards (MDTBs) are universally recommended, but recent literature has challenged their efficiency. Methods: The American Society of Clinical Oncology (ASCO) conducted a survey of a randomly selected cohort of international ASCO members. The survey was built on SurveyMonkey and was sent via e-mail to a sample of 5,357 … (leggi tutto)
E’ indubbio che i Gruppi Multidisciplinari siano oggi una condizione indispensabile per un migliore inquadramento prognostico e terapeutico della malattia oncologica, ma quanto questi realmente (e numericamente) incidano sull¹approccio e sull¹impostazione di cura non è perfettamente definito e codificato. Molte sono le pubblicazioni che cercano di quantificare questi dati e fra queste va annoverata anche quella di Nagi e Coll, che si basa su una Survey lanciata dall’ASCO, esaminando quei 501 questionari compilati da Oncologi che operano al di fuori degli Stati Uniti e di cui l¹86% fa parte di un gruppo multidisciplinare. Molti dati interessanti (e curiosi) possono essere estrapolati dalla pubblicazione, che evidenzia come nella patologia oncologica del colon retto i gruppi multidisciplinari cambino l¹approccio terapeutico nel 47-50% dei casi, mentre lo fanno nel 44-49% delle pazienti affette da carcinoma mammario.
International Framework for Cancer Patient Advocacy: Empowering Organizations and Patients to Create a National Call to Action on Cancer
Purpose With the rate of cancer and other noncommunicable diseases (NCDs) growing globally, cancer prevention and control efforts are critical internationally. Moreover, since the 2011 United Nations High-Level Meeting on NCDs, the international health and development community has shifted its awareness to include NCDs as a global health priority, especially in developing countries where … (leggi tutto)
Il ruolo sempre più importante (e riconosciuto) dei pazienti nell¹affrontare varie problematiche inerenti l¹oncologia (dallo sviluppo del farmaco alla sua commercializzazione e non solo) ha visto crescere negli anni il numero di Advocacies. Questo lavoro Schear e coll. descrive lo sviluppo di un framework che vuole migliorare la capacità di ingaggiare pazienti in queste attività ed accrescere il loro ruolo a livello nazionale.
Validation of the International Metastatic Renal-Cell Carcinoma Database Consortium (IMDC) prognostic model for first-line pazopanib in metastatic renal carcinoma: The Spanish Oncologic Genitourinary Group (SOGUG) SPAZO study
Background: Patients with metastatic renal carcinoma (mRCC) treated with first-line pazopanib were not included in the International MetastaticRenal Cell Carcinoma Database Consortium (IMDC) prognostic model. SPAZO (NCT02282579) was a nation-wide retrospective observational study designed to assess the effectiveness and validate the IMDC prognostic model … (leggi tutto)
Studio retrospettivo condotto in una popolazione eterogenea e non selezionata affetta da carcinoma del rene in fase avanzata che aveva ricevuto pazopanib quale prima linea di trattamento. I dati di efficacia e di tollerabilità sono sovrapponibili a quanto dimostrato in studi randomizzati e di fase 3. Lo studio pubblicato su Annals of Oncology suggerisce come il pazopanib sia da considerare una valida opzione di trattamento in questi pazienti in questa fase di malattia.
Limited screening with versus without 18F-fluorodeoxyglucose PET/CT for occult malignancy in unprovoked venous thromboembolism: an open-label randomised controlled trial
Background: Clear guidelines for the investigation of occult malignancy after unprovoked venous thromboembolism are not yet available. 18F-fluorodeoxyglucose (18F-FDG) PET/CT could serve as a comprehensive screening strategy for occult malignancy in this context. We aimed to compare a screening strategy based on 18F-FDG PET/CT with … (leggi tutto)
Quanti e quali esami è opportuno / necessario eseguire in un paziente che presenti un evento tromboembolico venoso, senza noti fattori di rischio, per escludere che sia la prima manifestazione di un tumore? Autori francesi hanno pubblicato su Lancet Oncology i risultati di uno studio randomizzato, che confrontava una strategia cosiddetta “limitata” (esame fisico, routine di laboratorio ed esami radiologici di minima) con una strategia che prevedeva l’esecuzione della PET, in aggiunta agli stessi esami del braccio di controllo. Lo studio ha documentato una percentuale bassa di diagnosi di tumore in entrambi i bracci, con un lieve incremento nel braccio assegnato alla PET, e una conseguente lieve riduzione del successivo numero di tumori diagnosticati dopo uno screening iniziale negativo. Peraltro, il basso numero di eventi assoluti rende abbastanza “interlocutorie” le conclusioni, lasciando aperto il quesito sull’eventuale utilità della PET in una popolazione a rischio più elevato rispetto a quella inserita nello studio francese.
Pillole dall’Aifa
16 dicembre 2015 – La FDA approva alectinib per il trattamento del cancro del polmone ALK-positivo
AIOM POST ASCO GI REVIEW: UPDATES AND NEWS FROM THE GASTROINTESTINAL CANCERS SYMPOSIUM IN SAN FRANCISCO
Roma, 5-6 febbraio 2016 Ai primi 30 oncologi che invieranno la scheda di adesione a Elisa Pettinelli di AIOM Servizi (fax 06/8553221 – e-mail: elisa.pettinelli@aiomservizi.it) saranno offerti iscrizione, viaggio ed eventuale soggiorno. Vi preghiamo di verificare se rientrate nei primi 30 iscritti telefonando alla Segreteria Organizzativa al numero 06.8553259.
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